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Cronaca

Pizzo a commercianti ed imprenditori, blitz con 7 arresti

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Sette persone, legate al clan della “Stidda”, sono state arrestate dalla squadra mobile di Ragusa e dagli agenti dei commissariati di Vittoria e Comiso, su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di Catania. Quattro sono finiti in carcere, tre ai domiciliari.I provvedimenti cautelari sono stati adottati all’esito di una complessa ed articolata attività di indagine che ha permesso di acquisire elementi nei confronti delle persone nei cui confronti è stato emesso il provvedimento cautelare e di svelare il modus operandi di un pericoloso gruppo criminale dedito alla commissione di estorsioni in concorso, aggravate dal metodo mafioso, operante nella provincia di Ragusa.I fatti risalgono al periodo temporale compreso tra il mese di febbraio e il mese di agosto 2023, quando gli indagati si sarebbero resi responsabili di una serie di estorsioni ai danni di commercianti ed imprenditori operanti nel settore edilizio, nei territori di Vittoria e Comiso.In particolare, nel caso di due imprenditori edili di Comiso, la richiesta estorsiva è stata preceduta da inequivocabili atti intimidatori che sarebbero stati commessi dagli indagati collocando nei pressi delle abitazioni e delle aziende delle vittime due bombole di gas con un finto innesco (una miccia) e con su riportato il nome del destinatario. Si tratta di modalità evidentemente idonee a costringere le vittime al pagamento del pizzo, con la minaccia di pregiudizi alla loro incolumità personale e alla integrità dei loro beni aziendali.L’attività di indagine, ha permesso di far emergere il ruolo predominante che sarebbe stato assunto da due degli odierni arrestati nella organizzazione e gestione delle estorsioni, la cui esecuzione ai danni delle vittime designate sarebbe stata demandata ai restanti indagati membri del gruppo criminale, nonché l’evidenza del “metodo mafioso” che deriverebbe dalle modalità della condotta e dalla contiguità con esponenti del clan mafioso della “Stidda”.

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Cronaca

Incendio in contrada Farello

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Primi tepori di un’estate alle porte e primi incendi, dietro l’angolo. Il primo della stagione è divampato stamattina in zona Farello, come si vede nella foto di copertina.

Succede quando il caldo si fa sentire e basta una piccola scintilla per provocare l’incendio, quando le erbe selvatiche abbondano.

E a Gela abbondano eccome…. Nella via Licata per esempio, nel tratto che porta a Macchitella, e’ un’esplosione di natura selvaggia, per usare un’espressione poetica…. Sul posto sono stati chiamati ad intervenire i vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere le fiamme.

“Bisogna realizzare i controfuoco – dice il rappresentante del comitato ‘Gela che cambia’ – altrimenti l’estate che sta per arrivare sarà in fuovo continuo. Potrebbero partire incendi a catena .
Inoltre si devasta la natura tutta la fauna: Lumache, lucertole, uccelli.

Ancora sottolineo che bisognerebbe che prima dei pompieri dovrebbero arrivare i Carabinieri o la Polizia per cercare di vedere se c’è ancora qualche piromane sul posto…”.

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Cronaca

Furto aggravato, arrestati due licatesi

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Due licatesi di 20 e 33 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Licata, supportati dalla Sezione Radiomobile della Compagnia, in esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I due sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di furto aggravato, tentato furto aggravato e porto ingiustificato di coltello, in relazione a numerosi episodi avvenuti, in orario notturno, tra dicembre 2024 e gennaio 2025 ai danni di diversi esercizi commerciali del centro cittadino. Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Licata sotto il coordinamento della Procura di Agrigento, si sono sviluppate attraverso l’analisi di numerosi sistemi di videosorveglianza e la raccolta di ulteriori elementi a carattere fortemente indiziario, che hanno consentito di ricostruire in modo dettagliato le modalità operative dei presunti autori.All’esito dell’attività investigativa, è stato emesso il provvedimento restrittivo: uno degli indagati è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, mentre per l’altro è stato disposto l’obbligo di dimora nel centro urbano del Comune di Licata, con prescrizione di permanere nella propria abitazione nelle ore notturne. Entrambi rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

I carabinieri scoprono armi e munizionamento nelle campagne di Mazzarino

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Prosegue incessante l’attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri della provincia nissena, sviluppata non solo nelle aree urbane e maggiormente frequentate ma anche attraverso servizi di rastrellamento delle aree rurali e più impervie del comprensorio, grazie al prezioso supporto specialistico dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”. In particolare, i militari della Stazione di Mazzarino, assieme a quelli dello Squadrone, hanno individuato un terreno non recintato, in contrada Finocchio , all’interno del quale destava sospetto la presenza di mezzi in stato di abbandono e di vecchie cisterne di acqua in disuso. Procedendo ad accurata ispezione dei luoghi, all’interno di uno dei veicoli e di una cisterna i Carabinieri hanno rinvenute, ben occultate e protette dagli agenti atmosferici, due armi da fuoco con matricole abrase, una carabina calibro 22 LR marca ZOM451 e un fucile sovrapposto calibro 12 e una ventina di cartucce calibro 12 a palla unica e spezzata.Le armi e il munizionamento, in ottimo stato di conservazione e pronto all’uso, sono state poste sotto sequestro, per i successivi accertamenti. L’ipotesi investigativa è che possano essere state utilizzate nell’ambito di attività delittuose, considerando anche il luogo in cui erano nascoste, un’area rurale isolata e difficilmente raggiungibile, ideale per l’occultamento. Le operazioni si inseriscono in una più ampia strategia di controllo, esteso alle vaste aree boschive e di campagna della provincia, con particolare attenzione al circondario di Gela, dove lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” continua a operare con elevata professionalità al fianco dei reparti territoriali, al fine di contrastare ogni forma di illegalità, con particolare riferimento alla disponibilità illecita di armi.Sono in corso indagini finalizzate a risalire ai responsabili dell’occultamento, ma anche a un possibile utilizzo, in passato, delle armi sequestrate.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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