Pizzo a commercianti ed imprenditori, blitz con 7 arresti

Sette persone, legate al clan della "Stidda", sono state arrestate dalla squadra mobile di Ragusa e dagli agenti dei commissariati di Vittoria e Comiso, su disposizione della Procura Distrettuale Anti...

A cura di Redazione Redazione
13 novembre 2024 10:28
Pizzo a commercianti ed imprenditori, blitz con 7 arresti -
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Sette persone, legate al clan della "Stidda", sono state arrestate dalla squadra mobile di Ragusa e dagli agenti dei commissariati di Vittoria e Comiso, su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di Catania. Quattro sono finiti in carcere, tre ai domiciliari.I provvedimenti cautelari sono stati adottati all’esito di una complessa ed articolata attività di indagine che ha permesso di acquisire elementi nei confronti delle persone nei cui confronti è stato emesso il provvedimento cautelare e di svelare il modus operandi di un pericoloso gruppo criminale dedito alla commissione di estorsioni in concorso, aggravate dal metodo mafioso, operante nella provincia di Ragusa.I fatti risalgono al periodo temporale compreso tra il mese di febbraio e il mese di agosto 2023, quando gli indagati si sarebbero resi responsabili di una serie di estorsioni ai danni di commercianti ed imprenditori operanti nel settore edilizio, nei territori di Vittoria e Comiso.In particolare, nel caso di due imprenditori edili di Comiso, la richiesta estorsiva è stata preceduta da inequivocabili atti intimidatori che sarebbero stati commessi dagli indagati collocando nei pressi delle abitazioni e delle aziende delle vittime due bombole di gas con un finto innesco (una miccia) e con su riportato il nome del destinatario. Si tratta di modalità evidentemente idonee a costringere le vittime al pagamento del pizzo, con la minaccia di pregiudizi alla loro incolumità personale e alla integrità dei loro beni aziendali.L’attività di indagine, ha permesso di far emergere il ruolo predominante che sarebbe stato assunto da due degli odierni arrestati nella organizzazione e gestione delle estorsioni, la cui esecuzione ai danni delle vittime designate sarebbe stata demandata ai restanti indagati membri del gruppo criminale, nonché l’evidenza del “metodo mafioso” che deriverebbe dalle modalità della condotta e dalla contiguità con esponenti del clan mafioso della “Stidda”.

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