Quarant’anni di sacerdozio: la Chiesa celebra il giubileo di don Filippo Salerno
Dal cuore degli ospedali al servizio delle parrocchie: una vita spesa per la Chiesa e per chi soffre Quarant’anni di fedeltà, di servizio costante, vissuti accanto ai malati e dentro le comunità, senz...
 Redazione
                                                                Redazione
                            
                         
                                                    Dal cuore degli ospedali al servizio delle parrocchie: una vita spesa per la Chiesa e per chi soffre Quarant’anni di fedeltà, di servizio costante, vissuti accanto ai malati e dentro le comunità, senza clamore ma con determinazione.
È il giubileo sacerdotale di don Filippo Salerno, che in questi quattro decenni ha incarnato un ministero sobrio, concreto, vicino alle persone. Buona parte del suo servizio si è svolta negli ospedali, luoghi difficili ma essenziali per la testimonianza del Vangelo.
 
                    Per anni è stato cappellano presso l’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Gela, dove ha saputo farsi prossimo ai pazienti e al personale sanitario, offrendo ascolto, conforto e una presenza discreta ma costante.
Oggi prosegue questo impegno all’ospedale “Umberto I” di Enna, dove continua a essere un punto di riferimento per chi attraversa la malattia e per chi, ogni giorno, si prende cura degli altri. Ma il ministero di don Filippo non si è fermato agli ospedali.
In questi anni è stato anche parroco in diverse comunità, offrendo la sua guida in contesti diversi, spesso segnati dalla fatica e dalla periferia. In particolare, ha servito per dodici anni la parrocchia di San Sebastiano a Gela, realtà popolare e complessa, dove ha saputo costruire legami, animare la vita ecclesiale e farsi carico delle fragilità del territorio.
Oggi è parroco della comunità di San Tommaso a Enna, dove continua il suo cammino pastorale con lo stesso stile sobrio e operoso. Don Filippo Salerno non ha mai cercato visibilità. Ha scelto piuttosto la strada dell’ascolto, della prossimità e della presenza costante.
Il suo percorso è un esempio concreto di ministero vissuto con serietà, nel cuore della vita reale. In un tempo in cui servono figure credibili, la sua storia parla con forza e chiarezza.
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