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Salvino Legname (antiracket):”la società civile supporti lo Stato”

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Dall’associazione antiracket gelese guidata da Salvino Legname arrivano i ringraziamenti alle Forze dell’ordine, la Procura antimafia e la Prefettura di Caltanissetta, per i risultati ottenuti con la possente operazione Ianus atta a debellare la presenza delle ignobili consorterie mafiose dei Rinzivillo e degli Emmanuello.

“Noi cittadini ed Associazione Antiracket di Gela- dice Legname- esprimiamo tutta la nostra gratitudine ed ammirazione, nei confronti dello Stato,soprattutto quando si raggiungono risultati così straordinari, atti a liberare i nostri territori dai domini mafiosi che strangolano in primis la vita stessa dei cittadini, ma anche l’economia dei nostri territori, che da decenni subiscono l’oppressione delle organizzazioni criminali. Ritengo peraltro che questa importantissima operazione, farà comprendere a tutti noi società civile, che lo Stato sta facendo la sua parte e che quindi tutti, in visione degli straordinari risultati ottenuti, siamo chiamati ad essere concretamente partecipi, se vogliamo finalmente ottenere un vero e rivoluzionario cambiamento di mentalità, nella quale la legalità non può solo racchiudersi in una espressione vocale senz’anima, ma dobbiamo convincerci che la legalità  è un atto concreto di stile di vita da conquistare, il quale deve assolutamente partire da un forte desiderio di rivalsa”.

“Quindi,ritengo che l’espressione di una società civile deve avere la piena consapevolezza di supportare le istituzioni con la propria concreta partecipazione, se vogliamo che i nostri figli ed i nostri nipoti,possano sperare di costruirsi un possibile futuro nella propria terra, ma per ottenere tutto questo, dobbiamo insieme allo stato potere costruire quegli anticorpi necessari, affinché si mettano in campo tutte strutture associative possibili, che possano occuparsi di prevenzione nei quartieri più difficili e degradati esistenti nei nostri territori, dove l’unica visione dei bambini e dei ragazzi è quella dettata dalla violenza e dalla criminalità, senza peraltro conoscere che la vita può essere vissuta in altri modi, ma lo stesso vale per tutti quei ragazzi che scelgono la strada della droga e della criminalità, per causa della mancanza di valori, che prima o poi li porterà a vivere l’esperienza delle carceri, ma a volte,anche l’atto drammatico finale che li porta alla morte” – conclude il presidente.

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