“Sangue chiama sangue”, dal libro di Antonio Ferrara alle storie di speranza che il web riesce a raccontare
I volti dietro uno schermo non impediscono alle emozioni di balzare oltre la virtualità. Perché “virtuale” non è il contrario di “reale”: le due dimensioni si completano, specie dopo un anno di pandem...


I volti dietro uno schermo non impediscono alle emozioni di balzare oltre la virtualità. Perché “virtuale” non è il contrario di “reale”: le due dimensioni si completano, specie dopo un anno di pandemia che ha stravolto il concetto di relazione. E così presentare un libro, virtualmente, a distanza, permette comunque la condivisione di sentimenti e sensazioni forti e intense, specie se ispirate dalla letteratura. Specie se la letteratura trova ispirazione dalle storie vere. Ieri l’istituto comprensivo “Quasimodo” diretto da Viviana Morello ha promosso la presentazione del libro di Antonio Ferrara “Sangue chiama sangue”, edizioni Einaudi ragazzi.
L’evento, organizzato in collaborazione con Demea eventi culturali, si è tenuto sulla piattaforma Meet. Nel romanzo l’autore racconta la vicenda di Edi, un bambino albanese costretto a fare i conti con la legge del Kanun basata sul principio della vendetta violenta. Una barbara tradizione con cui il protagonista è costretto a fare i conti limitando fortemente la propria vita, proprio come accade oggi ai ragazzi nel mondo in piena pandemia. Eppure, dinanzi ai sogni che sembrano impossibili da realizzare, c’è la speranza. Quella che invoca l’autore parlando con gli alunni della “Quasimodo”: «Andate incontro alla speranza, con solidarietà ed empatia verso gli altri». Ma anche quella che racconta l’impegno di Liljana Luani, docente che si reca nelle case in cui si trovano i bimbi su cui pende lo spettro della vendetta del Kanun, perché nessuno perda l’opportunità di imparare e conoscere la profondità della bellezza.
Proprio l’insegnante albanese ha partecipato all’incontro direttamente dalla città albanese di Scutari, grazie all’organizzazione promossa dal direttore di Demea eventi Antonio Oliveri, tra l’entusiasmo e la commozione di tutti i partecipanti all’evento digitale.