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Sanita’: esposto consegnato in Procura

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Consegnato l’ esposto, adesso si pensa alla manifestazione pubblica. Questa mattina, i due coordinatori del Comitato S.O.S. Vittorio Emanuele III di Gela, si
sono recati presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Gela ed hanno depositato
l’Esposto, corredato da 340 fogli per un totale di 2 chilo di sottoscrizioni.
“Adesso tocca alla Procura, verso cui riponiamo la nostra fiducia, agire e verificare” – hanno detto.
L’esodo cittadino al gazebo ha confermato che la cittadinanza è cosciente del
depauperamento dei servizi sanitari-ospedalieri e, contrariamente a quanto qualcuno
sostiene, reagisce positivamente ed in modo massiccio alle iniziative volte ad un
miglioramento delle condizioni del Vittorio Emanuele III.
Sorvolando sulle sterili polemiche e futili provocazioni che non raccogliamo, non abbiamo
potuto fare a meno di notare il fermento generale che l’iniziativa ha generato. Il che ci rende
edotti che siamo sulla buona strada e che dobbiamo continuare a percorrerla, insieme ai
nostri concittadini.
Adesso dobbiamo organizzarci per la manifestazione del 19 febbraio, Covid permettendo,
perché se da un lato abbiamo la popolazione dalla nostra parte, dall’altro non vediamo veri
impegni e soluzioni per la sanità gelese dietro la solita fuffa mediatica inscenata

A tal proposito e senza tanti fronzoli, ribadiamo che due sono le alternative che siamo
disposti ad accogliere
1) Il rispetto del Decreto Assessoriale di riordino ospedaliero del 2019, ovvero 242 posti
letto, 17 Unità Operative Complesse, 17 Unità Operative Semplici, 5 Strutture
Dipartimentali, i medici, gli infermieri, portantini, ostetrici, tecnici, OSS, OSA, ecc. per
i 242 posti letto e 39 U.O.
Oppure
2) Il ritorno all’Azienda Ospedaliera di Gela, staccata da Caltanissetta, con sede
amministrativa e legale a Gela.
Promesse, perdite di tempo, rassicurazioni, programmi parziali, contentini, palliativi e
specchi per le allodole, a noi ed ai cittadini gelesi non interessano. Siamo stati costretti a
scendere nelle strade per fare ciò che abbiamo delegato ad altri, adesso che sono scesi i
cittadini in campo, non ci fermeremo a meno che non si rispetti uno dei due punti.
Il 19 febbraio torneremo di nuovo in strada. Lo faremo tante altre volte ancora. Fino a che
Gela ed il suo comprensorio non abbiano una struttura ed organizzazione sanitaria
adeguata alle esigenze dei gelesi, ora consapevoli di avere un peso, perché hanno preso
coscienza della loro forza.

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