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Sant’Agata: la festa, le emozioni, le speranze

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Sono immagini che colpiscono il cuore quelle che arrivano in questi giorni da Catania. Immagini di festa, di partecipazione, di devozione. La festa di Sant’Agata quest’anno è tornata nella pienezza del sentire e nella completezza del suo programma. Ammiriamo la santa protettrice dei catanesi, ma anche un punto di riferimento nella fede, per chi crede. È quella di Sant’Agata una delle feste cristiane più sentite al mondo. Migliaia i turisti arrivati da tutta Italia ma anche dall’estero per vivere queste giornate all’insegna delle loro unicità, delle loro tradizioni, dei loro riti ma anche dei loro balocchi.

Eccola la Sicilia al centro del mondo, ma stavolta non per fatti tristi o gravi, fatti di cronaca nera o giudiziaria, bensì per una festa che riunisce e unisce. La fede, c’è anche la fede ovviamente in mezzo a tutto questo. Certo non traspare magari in maniera evidente dinanzi al folklore, ma nel silenzio dei cuori in preghiera ci sarà senz’altro. Il monito da sottolineare poi è arrivato dall’arcivescovo di Catania Luigi Renna, quando da Piazza Stesicoro si è rivolto alla sua comunità – ma è come se si fosse rivolto alla Sicilia tutta -, invitandola a non tacere, a chiedere alla politica quell’attenzione al bene comune che troppo spesso manca, invitando i cittadini a non rassegnarsi ma a credere e sperare.

E soprattutto, ad impegnarsi in prima persona per cambiare volto a questa Sicilia bellissima e disgraziata, come la definiva Paolo Borsellino. Tra poche ore la festa passerà, i riti finiranno e Sant’Agata tornerà a riposare all’interno della sua cattedrale. Il difficile viene sempre dopo l’emozione del momento, quando spenti i riflettori occorrerà essere sia credenti che soprattutto credibili. Sant’Agata, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino e tanti altri maestri e martiri ce l’hanno insegnato.

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