Viaggio tra i quartieri

Sant’Ippolito: troppe barriere architettoniche rendono la vita difficile

Pubblicato

il

Il quartiere Sant’ Ippolito vanta, tra vicoli, viuzze e antiche gradinate,  poco più di 10.000 residenti. È uno tra i più antichi quartieri di Gela, anche se a causa della mancata ripartizione da parte del Comune,  non è ben chiara la planimetria.  A parlarci di Sant’ Ippolito è il presidente del Comitato, Gianfranco Origoni, ex finanziere,  che da quando è in pensione si è fatto portavoce.Il comitato vanta 15 soggetti e oltre ad essere molto attivo è ben organizzato con una sede le cui spese di gestione sono completamente a carico del presidente. La sede è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì.Il quartiere è ben servito con diversi punti vendita di generi alimentari,  bar, pasticcerie,  farmacia e resistono anche antiche botteghe  come quella del calzolaio, che è presente in via Francesco Crispi (per i più romantici la strada dell’amore) da quasi un secolo.Manca invece un ufficio postale e l’unico plesso scolastico presente è la scuola media Enrico Mattei.La distribuzione idrica avviene a giorni alterni,  ma essendo tutte le abitazioni munite di cisterna, i residenti non risentono del problema. Il trasporto pubblico è presente solo sulla via Francesco Crispi: d’altronde è impossibile che gli autobus riescano a immettersi tra i vicoli stretti e tortuosi di Sant’Ippolito.Diversi i luoghi di culto presenti nel quartiere tra i quali la chiesa cattolica Sacro Cuore e la chiesa evangelica.  Qualcuno ricorda che la prima sala del regno dei Testimoni di Geova nacque proprio nel quartiere di Sant’Ippolito. Il servizio di raccolta rifiuti porta a porta è piuttosto efficiente,  anche se ancora buona parte dei residenti non collabora differenziando i rifiuti.Illuminazione pubblica presente ma i residenti lamentano mancanza di manutenzione. A tal proposito la nota dolente del quartiere è l’assenza di interventi manutentivi del manto stradale,  dei marciapiedi e soprattutto il comitato ci fa notare la presenza di  troppe barriere architettoniche  mai abbattute nel quartiere. Insomma per i disabili vivere a Sant’Ippolito è davvero un’impresa difficilissima.Altra mancanza da parte dell’amministrazione ed evidente ad occhio nudo è la totale assenza di cura di quel poco di verde pubblico presente.Sono varie le richieste protocollate dal comitato per la riqualificazione di alcune di queste aree,  tutte ignorate fino ad ora, come è stata ignorata la richiesta di adibire una zona, già individuata, dove collocare gli ambulanti  in una sorta di mercatino rionale.Il traffico nelle ore di punta sulla via Francesco Crispi è davvero intenso,  anche a causa del fatto che le vie sottostanti (via Legnano, via Lecce,  via Livorno) non hanno uno sbocco e gli automobilisti che le percorrono, sono costretti ad immettersi gioco forza in via Crispi.Sono state tante le iniziative negli anni portate al termine dal comitato, che ha coinvolto tutti i residenti. Dalla gare di torte fatte in casa, alla sagra della frittella,  alle raccolte fondi per scopi benefici al presepe più grande della città. “Tutte manifestazioni che nel tempo sono state perdute – dice con rammarico Origoni alla nostra collaboratrice Miriam Nicastro –  a causa della totale assenza di sostegno da parte dell’amministrazione e quindi troppo dispendiose e impegnative per il comitato”. Salutandoci,  siamo riusciti a strappare la promessa di ricominciare quest’anno con il presepe.Origoni ricorda con commozione gli anni in cui i ragazzini del quartiere lo aiutavano nelle decorazioni natalizie e nella realizzazione del presepe e così si tenevano impegnati e soprattutto lontani dai guai.Per questo il presidente ci tiene a ribadire l’importanza di un luogo di aggregazione per i giovani,  che purtroppo nel quartiere Sant’Ippolito manca.

clicca per commentare

Più letti

Exit mobile version