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Schifani e Chinnici dicono no ai confronti tra candidati e Di Paola e De Luca li accusano di essere a digiuno sulla Sicilia

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Elezione del presidente della Regione senza confronti tra i candidati: questa l’ipotesi che si profila.Gli onorevoli Schifani e Chinnici non danno il loro consenso  a confronti con altri candidati. E gli avversari incalzano. “La cosa non ci meraviglia per nulla. Era prevedibile- dice il candidato del M5S Nuccio Di Paola –  che cercassero di scappare da domande scomode. Mancano dalla Sicilia da tempo e non conoscono quasi più nulla della terra che dovrebbero governare”. Ma a Di Paola si può obiettare che è la candidata che ha visto le Presidenziali cui i Cinquestelle hanno partecipato.Ora non va più bene?

“Per carità – continua  Di Paola – confermo il giudizio e l’impressione nettamente positivi su Caterina Chinnici. Già durante il percorso fatto assieme avevamo avuto però l’impressione che sui temi fondamentali per la Sicilia fosse piuttosto digiuna. Su Schifani non mi pronuncio. La sua agenda sarà dettata dalla pletora di partiti che lo accompagnano e non certo dagli interessi dei siciliani, a cui parla di ponte e termovalorizzatori quando il problema principale per molti di loro sarà pagare le maxibollette in arrivo, sbarcare il lunario e prenotare una visita specialistica senza dover aspettare mesi. Il centro destra intanto ha presentato il suo biglietto da visita a Palermo: mentre arrivano le maxi bollette sull’energia, ha aumentato la tassa sull’immondizia”. “Alla stampa – conclude Di Paola- voglio però fare un appello. Chi vuole fare i confronti, li faccia con chi ci sta. É assurdo penalizzare l’elettore per la paura di qualche candidato di esporsi in pubblico”.

E il candidato di Sud chiama Nord Cateno De Luca: “Ritengo che quella di Schifani e Chinnici sia una presa di posizione che vada rivista perché privare i cittadini della possibilità di ascoltare i candidati su temi di interesse primario per la Sicilia è un grave errore oltre che una mancanza di rispetto verso l’elettorato. Il confronto è un esercizio di democrazia, che non si può ignorare per mera strategia politica personale. I siciliani hanno il diritto di essere messi nelle condizioni di avere tutti gli elementi per fare una scelta consapevole il 25 settembre. Sono ovviamente disponibile al confronto e anzi ritengo che sarebbe utile organizzarne uno in ogni provincia. Capisco però che candidati, come Schifani e Chinnici che non hanno mai vissuto le problematiche della nostra terra, possano avere qualche resistenza a prendere parte ai confronti. La soluzione però non è certo quella di fuggire”

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