Sentenza Rugolo:per i giudici l’azione della Curia è stata omissiva
Sono contenute in 222 pagine le motivazioni della sentenza dello scorso 5 marzo con cui il Tribunale di Enna ha condannato a 4 anni e sei mesi il sacerdote Giuseppe Rugolo per violenza sessuale ai da...


Sono contenute in 222 pagine le motivazioni della sentenza dello scorso 5 marzo con cui il Tribunale di Enna ha condannato a 4 anni e sei mesi il sacerdote Giuseppe Rugolo per violenza sessuale ai danni di minori. L’impianto accusatorio della Procura di Enna è stato confermato.
I giudici hanno ritenuto credibile la vittima Antonio Messina che nel denunciare i fatti “ha mostrato particolare lucidità, coerenza e logicità, offrendo un’articolata e originale narrazione in termini congrui rispetto ai fattori spazio-temporali in cui i fatti denunciati vanno necessariamente collocati”.
Credibili pure gli altri giovani che hanno denunciato violenze sessuali subite quando erano ancora minori. In un passaggio della sentenza viene contestata l’azione della Curia che “nella persona del vescovo Rosario Gisana, ometteva con ogni evidenza qualsivoglia seria iniziativa a tutela dei minori della sua comunità e dei loro genitori nonostante la titolarità di puntuali poteri/doveri conferiti nell’ambito della rivestita funzione di tutela dei fedeli, facilitando l’attività predatoria di un prelato già oggetto di segnalazione».
Per questo secondo il collegio giudicante, presidente Francesco Paolo Pitarresi e giudici Elisa D’Aveni e Maria Rosaria Santoni (giudice estensore) la Curia diocesana va condannata in solido con don Rugolo, quale responsabile civile, a risarcire il danno patito dalle associazioni costituite parte civili.