Viaggio tra i quartieri

Settefarine: dove le istituzioni sono un optional

Pubblicato

il

Secondo appuntamento con la rubrica domenicale “Viaggio tra i quartieri”, dopo la pubblicazione del primo articolo di domenica scorsa. Oggi attraverso le foto e le dichiarazioni raccolte da Miriam Nicastro, focalizziamo l’attenzione sul quartiere di Settefarine. Nella zona a nord di Gela, vivono circa 12.700 persone. La maggior parte di loro, si da un gran da fare, perché il quartiere è quasi totalmente autogestito.  Qui, infatti, le istituzioni sono assenti. L’ amministrazione comunale è poco presente.La prima cosa che purtroppo notiamo è il cattivo odore, persistente,  proprio all’inizio della via Settefarine.  Il quartiere è ben servito, ci sono le scuole, (tra cui una dell’infanzia e  due elementari). Supermercati e beni di prima necessità non mancano. C’è una farmacia che di recente ha preso il posto di una parafarmacia; c’è l’ufficio postale e c’è la bellissima chiesa di San Sebastiano Martire . Tutto ottenuto dopo le grandi battaglie dei residenti e grazie anche al Comitato di quartiere che è stato registrato ufficialmente nel 2003 ma che è sorto almeno un decennio prima e di cui fanno parte otto membri. Il presidente (e coordinatore dei quartieri cittadini) è  Salvatore Terlati.Il presidente ci racconta di essere arrivato qui da giovane sposo negli anni 80 ed è qui che ha cresciuto le sue figlie ed è chiara a tutti,  la passione che ci mette e l’amore che nutre per il suo quartiere.Settefarine sembra un po’ un quartiere abbandonato a se stesso.Tutto ciò che negli anni sono riusciti ad ottenere i residenti è solo grazie alle loro iniziative e alle loro battaglie . Nel 2003 a Settefarine nasce un centro di recupero per minori richiesto dal comitato di quartiere e dai residenti, sovvenzionato dal Comune di Gela e dall’allora sindaco Rosario Crocetta.Con il finanziamento comunale, vengono comprate le attrezzature e tutto l’occorrente per dare vita al centro. Inizia così una bellissima avventura.  Sono sette le tutor esperte che si occuperanno dei ragazzi che in breve tempo si avvicineranno a questa straordinaria realtà. Il centro si occuperà di formazione e  di educazione con il doposcuola e le attività ludiche .Il progetto tende ad aiutare soprattutto i bambini che arrivano da realtà difficili.Questo centro resiste bene per due legislature ma alla terza, quella che vede sindaco Angelo Fasulo,  si avvia mestamente alla chiusura.Nel 2018, infatti, il centro viene chiuso perché il comune non può  più affrontare le spese per sostenerlo.E così settanta bambini perdono il loro centro pomeridiano . A Settefarine c’è la scuola elementare San Sebastiano Martire ed è proprio qui che Terlati ci mostra tutta la sua amarezza, perché la scuola ha un grande ingresso principale che non viene utilizzato. Si utilizza, invece,  un ingresso secondario, un piccolo cancelletto laterale, che si affaccia su un terreno privato dove i bambini fanno davvero molta fatica ad entrare e ad uscire. Non solo: si creano anche diversi problemi per i residenti della zona che si vedono parcheggiare le auto dei genitori davanti all’ingresso delle loro abitazioni e dei garage.Tra l’altro il proprietario del terreno dove si affaccia questo piccolo cancello che permette il transito degli scolari, ha già diffidato più volte la scuola anche per una questione di sicurezza degli stessi studenti. Molti dei bambini e dei ragazzi di Settefarine accedono anche alla scuola di Albani Roccella e anche qui c’è una nota dolente perché per raggiungere la scuola devono costeggiare la ferrovia in una strada molto pericolosa. I genitori e i residenti del quartiere hanno fatto richiesta numerose volte al Comune per un percorso alternativo, già individuato dal comitato. C’è infatti una strada di percorrenza breve e facile dove attualmente insiste un terreno comunale completamente abbandonato. Basterebbe semplicemente una bonifica di quel tratto e la stesura dell’asfalto per circa 50 metri. Questa richiesta non è mai stata accolta dall’amministrazione e i bambini per andare a scuola devono fare un giro davvero improponibile .A Settefarine i marciapiedi li troviamo solo sulla via principale  mentre ne sono prive le vie interne e  laterali.”La manutenzione del verde pubblico è totalmente a carico dei residenti – sottolinea Terlati – La cura del verde e delle strade non è mai stata inserita in nessun progetto di riqualificazione e nemmeno nei vari bilanci comunali. Così facendo marciapiedi e strade non vengono mai spazzate se non dai residenti.  Esiste un Giardinetto comunale in una traversa della via Settefarine abbandonato a se stesso”. Il presidente del comitato incalza sottolineando “che una volta c’erano delle panchine che sono state distrutte e alcune rubate. Alcuni residenti puliscono solo le aree ovviamente dove hanno le loro abitazioni ma tutto il resto è lasciato assolutamente all’incuria . All’interno di questo giardino era previsto un piccolo parco giochi per i bambini, era stato posizionato un tappeto di gomma e il comune avrebbe dovuto installare dei giochi, ma nulla è arrivato ed è sparito pure il tappeto!”. Per la riqualificazione del quartiere di Settefarine, nel corso degli anni, sono stati presentati almeno 16 progetti, già finanziati ma mai mandati in gara e dunque persi. Fortunatamente è stato recuperato il progetto per il cavalcavia, anche questo presentato ai tempi di Rosario Crocetta, finito in fondo ad un cassetto ma riesumato qualche mese fa e quindi ripresentato.Il nuovo cavalcavia che congiunge Settefarine alla via Venezia, tra le altre cose , prevede una zona verde sotto al ponte con una vasca per la raccolta dell’acqua piovana che verrebbe poi vaporizzata per consentire alle piante intorno di idratarsi e ai pedoni di trovare refrigerio nei mesi caldi. Un progetto che invece è già stato approvato ed assegnato, riguarda il completamento dell’oratorio e della sala parrocchiale.Esiste una scuola calcio a Settefarine che sorge su un campetto comunale che era in stato di abbandono da tempo, ma grazie alla lungimiranza e alla passione di Dino Lancianese (ex giocatore della Juventina)  ha ripreso vita. Lancianese ha chiesto la concessione del campo al Comune di Gela, che ha accettato, purché se ne curi completamente a sue spese.A Settefarine non esiste videosorveglianza pubblica ma ci sono solo le telecamere private delle attività commerciali. Il servizio di raccolta rifiuti funziona bene e tra l’altro pare che il 90% dei residenti sia molto ligio nel differenziare i rifiuti. Insomma il quartiere di Settefarine resiste giorno dopo giorno con non poche difficoltà ma con tantissima dignità.

clicca per commentare

Più letti

Exit mobile version