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Si allunga la lista degli errori ‘architettonici’

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Ogni lavoro presuppone errori. Il cuoco può sbagliare a mettere il sale. La sarta può sbagliare una cucitura. L’avvocato può sbagliare un’arringa. Ma non muore nessuno. Se sbaglia un chirurgo invece qualcuno potrebbe morire e se sbaglia un architetto, si può ridere e vivere nel disagio. La lunga lista di errori in architettura a Gela si allunga da qualche mese. Non bastavano le inferriate sui marciapiedi per creare i balconi abusivi, ma questi non sono errori, sono estensioni. Adesso c’è un palazzo di nuova costruzione in via Romagnoli con i balconi aggettanti ed un palo della luce che passa dentro la struttura ( foto di copertina), che sehue l’ esempio di un altro in una trasversale di via Butera.

Roba da manuale degli scherzi di architetti balzani. Di fatto nessuno nota la ‘stranezza’ e le autorizzazioni qualcuno, di sicuro le ha rilasciate. Cose di Gela…

Nella città dell’abusivismo non si demolisce niente. Eppure tra le pieghe della Finanziaria in discussione all’Ars un premio per i Comuni che hanno rispettato il dettato normativo, eseguendo nell’ultimo decennio almeno cento ordinanze di demolizione per edifici costruiti in zone di inedificabilità assoluta, o,  comunque, “insistenti in aree con vincoli di inedificabilità discendenti da leggi nazionali o regionali o da strumenti di pianificazione territoriale”. Ha avuto il via dalla Sala d’Ercole.

È quanto previsto dal comma 19 dell’articolo 2 della legge di stabilità.

“Per questi enti virtuosi – dicono i parlamentari 5 stelle che hanno proposto la norma – è stata stanziata la somma di un milione di euro da ripartirsi proporzionalmente al numero di demolizioni eseguite”.

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