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Territori inquinati e sanità allo sfascio

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Il Rapporto Sentieri dell’Istituto superiore di sanità “è uno dei pochi che ti dà la possibilità di avere una serie di dati validati, statistici, sanitari e ambientali. L’evoluzione che ha avuto il rapporto, che è arrivato alla sesta edizione, con l’inserimento degli indici socio-economici correlati ai territori, il cosiddetto indice di deprivazione, mette in risalto la fragilità dei territori che sono stati violentati da una industrializzazione selvaggia, che spesso non ha avuto un ritorno reale per le popolazioni che vivono quei territori e oggi ne subiscono più i danni che i benefici. C’è quindi un’ingiustizia ambientale e sanitaria: per questo voglio lanciare un appello affinché ci sia una regia a livello nazionale che si occupi delle popolazioni coinvolte nei siti contaminati registrati dal Rapporto Sentieri”.

Lo dice il senatore del M5S, Pietro Lorefice che al Senato ha promosso un approfondimento sul sesto Rapporto Sentieri dell’Iss.

Lorefice punta l’accenno su Gela.

“Gela – dice – ha il record a livello europeo e mondiale per le malformazioni e per la mortalità per alcune patologie tumorali, ma non ha avuto un supporto adeguato alla popolazione che ha subito i danni”.

“La sanità regionale è allo sfascio – ha ribadito il senatore siciliano – e i presidi territoriali come l’ospedale ‘Vittorio Emanuele’ di Gela e i laboratori correlati vengono via via depotenziati, mentre in quei siti e territori andrebbero invece potenziati alcuni distretti”.

“Rilancio con forza l’appello al ministro della Salute Schillaci di riprendere il mano il Rapporto Sentieri e agire come dovrebbe fare uno Stato: andare in quei territori e dare risposte sanitarie – avverte il senatore – Se vogliamo ridare giustizia a quei territori va potenziata la presenza dello Stato”.

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