Test d’ingresso alla facoltà di Medicina, addio!
Roma - Dopo 38 anni, addio al test di ingresso alle facoltà di Medicina. La Camera dei deputati ha approvato definitivamente la legge delega sulla riforma dell'accesso alle facoltà di Medicina, un ca...

Roma - Dopo 38 anni, addio al test di ingresso alle facoltà di Medicina. La Camera dei deputati ha approvato definitivamente la legge delega sulla riforma dell'accesso alle facoltà di Medicina, un cambiamento importante voluto dalla ministra dell'Università Anna Maria Bernini. Il provvedimento, approvato con con 149 voti a favore e 63 contrari, segna la fine del tradizionale test di ingresso per gli studenti che vogliono accedere a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. La legge prevede la delega al governo ad adottare, entro un anno dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per la revisione delle iscrizioni.
La riforma entrerà in vigore a partire dal prossimo anno accademico, 2025-2026, e riguarderà esclusivamente le università statali. La⁶ novità di questa legge è il cambiamento nel momento della selezione: non più all'inizio del percorso accademico, ma alla fine del primo semestre, quando gli studenti dovranno superare un esame per poter continuare il loro cammino universitario. Resta il numero programmato delle iscrizioni.
La riforma dell'accesso alla facoltà di Medicina segna un cambiamento significativo nel sistema di selezione degli studenti: fino a oggi, infatti, l'ingresso alle università era determinato dal famoso quiz di ingresso, con test a crocette che stabiliva chi poteva accedere alle facoltà universitarie di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e chi no. Con la nuova legge, approvata definitivamente oggi dalla Camera, il test di ingresso verrà abolito.
La novità sta nello spostamento del momento della selezione: non più all'inizio del percorso accademico, ma alla fine del primo semestre di studi. Questa riforma, voluta dalla ministra Bernini, prevede che gli studenti possano così iscriversi liberamente al primo anno, senza la necessità di affrontare un test preliminare. Il numero programmato rimane tuttavia in vigore per gli anni successivi; la selezione per accedere al secondo anno non avverrà più tramite un quiz, ma attraverso una valutazione basata su una serie di esami superati nel primo semestre. Solo gli studenti che conseguiranno un punteggio sufficiente potranno proseguire il percorso.
Ad introdurre il numero chiuso per legge fu, nel 1987 tramite apposito decreto, l'allora Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Ortensio Zecchino della Democrazia Cristiana.
Sono note le conseguenze nel mondo della medicina.