Tradizioni pasquali in assetto di guerra
Tradizioni pasquali in assetto di guerra a Barrafranca , del resto col clima che si respira nelle ultime settimane, si allinea perfettamente. Nel comune dell’Ennese nella circoscrizione della Diocesi...


Tradizioni pasquali in assetto di guerra a Barrafranca , del resto col clima che si respira nelle ultime settimane, si allinea perfettamente. Nel comune dell’Ennese nella circoscrizione della Diocesi di Piazza Armerina, il vescovo Rosario Gisana nella processione del Venerdì Santo ha portato da solo la «Croce», scortato da decine di poliziotti e carabinieri. E la chiesa madre è stata protetta da oltre cento poliziotti.

Cosa è accaduto a Barrafranca, comune sciolto per mafia dal Governo nell’aprile del 2021? Come si è arrivati alla processione super scortata? La chiesa locale aveva deciso di optare per una linea di prudenza e di restrizioni sanitarie (data la fase pandemica causata dal Covid-19) nella realizzazione della processione del Venerdì Santo. Le proteste sono state forti, al punto che dal «comitato spontaneo dei portatori» sarebbe giunta la reazione: «O la processione si fa come diciamo noi o non si fa». Un «diktat» che la chiesa locale ha respinto. La «minaccia» indirizzata al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, e al prete della chiesa Madre, Benedetto Mallia, per la gestione della processione del Venerdì Santo, ha fatto attivare il «Comitato per l’ordine e sicurezza della prefettura di Enna», che ha inviato il contingente per la protezione del Vescovo e della comunità tutta. Il risultato? Un assetto di guerra di fronte al rito sacro.