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Cronaca

Traffico di droga, blitz dei carabinieri: 10 arresti. Tassi di usura per chi ritardava nei pagamenti

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Dieci persone sono state arrestate a Gela, Caltanissetta e Siracusa, dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Caltanissetta, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia nissena. Sono ritenute a vario titolo appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti. L’indagine ha portato alla luce gravi indizi di colpevolezza, come evidenziato nel provvedimento custodiale, in ordine all’esistenza e alla piena operatività, tra i mesi di maggio e settembre 2023, di un’associazione criminale ben strutturata ed articolata i cui vari componenti, con compiti ben delineati, avrebbero acquistato da fornitori di Gela, e successivamente piazzato nel capoluogo, decine di chilogrammi di stupefacente, prevalentemente del tipo hashish, che veniva stoccato, custodito e trasportato sino alle varie piazze di spaccio ove altri sodali, addetti al confezionamento e alla vendita al dettaglio, si sarebbero occupati della cessione agli assuntori finali.

Secondo, quanto ritenuto dal Gip, in alcune occasioni, i Carabinieri avrebbero constatato come la fiorente attività criminale sarebbe stata condotta anche con atteggiamenti violenti e minacciosi e di totale noncuranza della minore età di alcuni acquirenti. Si è stimato che il giro di affari si sia aggirato intorno ai 200 mila euro circa, con profitti di 800 euro circa al giorno. In una circostanza, uno degli indagati, nel timore di essere oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine, avrebbe confidato ad un conoscente di aver lavorato per un breve periodo come bracciante agricolo, con la speranza di “sviare” le presunte indagini a suo carico, ma di essere ritornato poco dopo all’attività di spaccio, ritenuta dallo stesso indubbiamente più remunerativa e meno gravosa, in quanto a fronte della paga di 80 euro al giorno di un lavoratore agricolo, l’attività di spaccio gli assicurava guadagni giornalieri di quasi 1.000 euro. Gli investigatori hanno documentato l’applicazione di tassi di interesse usurari per gli assuntori insolventi, costretti a pagare circa 20 euro per ogni giorno di ritardo del pagamento dello stupefacente. Inoltre, a due dei destinatari della custodia cautelare in carcere, individuati dagli inquirenti quali stabili fornitori dell’organizzazione criminale, è stata contestata e riconosciuta dal Gip l’aggravante dell’aver favorito Cosa Nostra, e in particolare la famiglia mafiosa Rinzivillo. Hanno partecipato al blitz anche i militari dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori Sicilia e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Palermo.

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Cronaca

Scovate armi e munizioni, scattano 2 arresti dei carabinieri – video –

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Prosegue senza sosta l’azione di controllo del territorio, e in particolare di rastrellamento delle aree rurali, svolta da parte dei Carabinieri mediante servizi svolti congiuntamente dai militari del Reparto Territoriale di Gela, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo Cinofili di Palermo e con il supporto del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo.

Nell’ambito di uno di questi servizi straordinari finalizzati alla ricerca di armi e munizioni, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato due allevatori di Niscemi di 53 e 63 anni per detenzione abusiva di armi clandestine e munizionamento. Presso l’ovile del 63enne in Contrada Feudo Nobile, agro del Comune di Gela, i militari hanno rinvenuto occultati all’interno di un locale adibito a magazzino un fucile da caccia calibro 12 marca Franchi con matricola abrasa e munizionamento calibro 12 e 357 Magnum. Nell’azienda agricola del 53enne in contrada Scomunicata del comune di Niscemi, è stata trovata, celata sotto un capanno, una pistola marca West Germany Parabellum calibro 9×19, con matricola abrasa completa di 4 cartucce cal. 9×19 Luger inserite nel caricatore. Tutte le armi e le munizioni, in buono stato di conservazione, sono state sottoposte a sequestro. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato entrambi gli arresti, disponendo per i due indagati la detenzione domiciliare con l’applicazione del braccialetto elettronico. Le indagini avviate sotto la direzione della Procura della Repubblica mireranno ad accertare la provenienza delle armi clandestine e se siano state utilizzate in attività delittuose.Il servizio si inserisce nella più ampia strategia di contrasto alla criminalità rurale e alla detenzione illecita di armi che l’Arma dei Carabinieri continua a perseguire quotidianamente con il prezioso supporto dello Squadrone “Cacciatori” e dei reparti speciali, per garantire, in ossequio alle direttive del Prefetto di Caltanissetta, la sicurezza del territorio e delle comunità locali.

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Cronaca

Un altro tentativo di suicidio

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Continua la scia dei tentativi di suicidio che seguono quasi sempre un pericoloso effetto domino.

Stamattina a finire al servizio di Pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, una donna di 35 anni.

Per fortuna il tentativo è stato prontamente gestito dai familiari che si sono rivolti al servizio sanitario.

La donna è stata trattata dai medici dell’ospedale e del Centto di salute mentale ed adesso è fuori pericolo.

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Cronaca

Confiscati beni ad imprenditore gelese

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La Direzione Investigativa Antimafia, ha eseguito un provvedimento di confisca patrimoniale, emesso dal Tribunale di Caltanissetta – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta del Direttore della Dia, nei confronti di un imprenditore ritenuto contiguo a “Cosa Nostra” di Gela.

Dagli atti del procedimento penale e dalle dichiarazioni rilasciate da diversi collaboratori di giustizia era emerso che il soggetto aveva messo a disposizione dell’associazione mafiosa gelese telefoni cellulari e schede telefoniche intestate a soggetti incensurati totalmente estranei a contesti criminali, al fine di consentire ai membri dell’associazione di eludere le indagini delle forze di polizia e conseguire le finalità dell’organizzazione delinquenziale. La vicenda giudiziaria che ha interessato l’imprenditore e le numerose frequentazioni con esponenti di spicco della criminalità organizzata gelese hanno richiamato, nel testo del provvedimento emesso dal Tribunale nisseno, le caratteristiche e gli schemi comportamentali propri del soggetto risultato non solo connivente ma anche a disposizione di Cosa Nostra gelese. Gli accertamenti condotti dalla Dia hanno messo in evidenza anche “l ‘anomalo” incremento di ricchezza dell’imprenditore gelese rispetto alla dichiarata posizione reddituale, risultata sproporzionata in rapporto al consistente patrimonio finanziario ed immobiliare da lui accumulato negli ultimi decenni.

La confisca, per un valore stimato pari a circa 500.000 di euro, ha interessato 5 unità immobiliari a Gela.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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