L'occhio del bello

Una città che ha voglia di cultura. Il messaggio che arriva con “La parola ai libri”

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Gela ha voglia di cultura. Ha voglia di vivere una dimensione nuova legata alle grandi iniziative e ai grandi eventi in campo culturale. Lo ribadisce la due giorni del Salone del libro ideato e promosso dall’istituto comprensivo “Giovanni Verga” diretto da Viviana Aldisio: un’immersione nel mondo della lettura attraverso incontri con gli autori, dibattiti, laboratori creativi. Almeno duemila presenze tra grandi e piccini, studenti e docenti, associazioni, club, appassionati del libro e della sua magia.

Nonostante le difficoltà del periodo che viviamo, l’imponente “macchina” messa a punto per l’organizzazione ha proposto alla città un’iniziativa di ampio respiro che si pone tra le più importanti di quest’anno in Sicilia in tema di promozione della lettura. Un tema fondamentale dal punto di vista educativo e sociale, specie nell’epoca della dittatura del digital. Gela ha voglia di grandi appuntamenti culturali e il segreto sta nella continuità progettuale, nella proposta graduale ma costante. Dopo la prima edizione del 2019, quest’anno l’evento dal titolo “La parola ai libri” ha fatto uno scatto ulteriore che la città ha compreso e apprezzato. Non era scontato.

Ed è bello – e importante – constatare questa sensibilità più forte verso i mondi dell’arte e della cultura che anche a Gela, sì, anche a Gela, possono trovare terreno fertile per piantare le proprie radici. Via le appartenenze militanti, via i simboli di bandiera, via pregiudizi o schieramenti di sorta: c’è una storia, la nostra storia, che grida vendetta. Da Eschilo a Quasimodo, da Vittorini fino a Silvana Grasso c’è un fil rouge fortissimo tra Gela e la letteratura. È uno di quei meravigliosi e mai fino in fondo esplorati campi in cui poter costruire bellezza e ricchezza (sì, proprio ricchezza economica) se lo si vuole. E se non ora, quando?

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