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Variazioni di bilancio tra sofferenze,richieste di atti di coraggio e il rinvio

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Può un consiglio comunale sanare un errore fatto da un organo tecnico senza avere un appiglio giuridico? L’organo politico può sostituirsi a quello tecnico?

Sono stati i due quesiti più ricorrenti in una seduta consiliare tormentata e difficile conclusasi dopo ore di dibattito.l con il rinvio a lunedì prossimo proposto da Luigi Di Dio.

All’ordine del giorno una serie di delibere di variazioni di bilancio relative in gran parte a opere pubbliche tutte finanziate dalla Regione. Il consiglio è stato chiamato in causa per sanare l’errore tecnico compiuto qualche anno fa dal settore bilancio di non accertare le somme finanziate e scriverle nel bilancio dell’anno di riferimento con il risultato che oggi ci si ritrova con i capitoli vuoti pur essendoci le somme.

In questo modo di procedere i revisori dei conti hanno ravvisato la violazione dei principi di contabilità e hanno dato parere sfavorevole alle delibere.

La posizione dell’amministrazione è che non sanando la situazione si bloccano i cantieri, si devono restituire le quote di finanziamenti non usate e si creano nuovi debiti per la parte di lavori realizzata.Un danno di almeno 25 milioni di euro. Ma può il consiglio votare un atto che ritiene non di sua competenza?

Il sindaco ha chiesto un atto di coraggio ai consiglieri ritenendo che tutto ciò che è bilancio compete al consiglio e attaccando quei consiglieri nemici della città che fanno campagna elettorale anche in questi frangenti.

La segretaria generale ha rifiutato, perché non corretta ed illegittima , la proposta di sanare la cosa nell’ambito del rendiconto del 2022.

Non sono mancati gli scontri politici fino alla proposta di un rinvio per approfondire l’argomento in altre riunioni.

A questo punto paradossale è arrivato il Comune: gli errori tecnici, i lavori che si bloccano pur essendoci i finanziamenti, il non sapere come sanare l’errore, lo spettro di nuovi debiti. E la campagna elettorale.

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