Vertenza Telecontact: lavoratori in mobilitazione

Sciopero il 17 novembre e altre azioni nei giorni successivi

A cura di Redazione Redazione
06 novembre 2025 14:25
Vertenza Telecontact: lavoratori in mobilitazione  -
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Prosegue anche in Sicilia la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Telecontact Center S.p.A., contro la decisione di fuoriuscire dal perimetro Tim e di cedere l’azienda a una nuova società denominata Dna srl, controllata da Gruppo Distribuzione, che opera nel settore dei call center e ha una sede a Palermo.

Una scelta denunciata dal coordinatore generale Slc Cgil Sicilia Gianluca Patanè e il segretario generale Slc Cgil Caltanissetta Gianluca Polizzi che mette a rischio in Sicilia il futuro di 336 addetti della sede di Caltanissetta. Quella di Tim è a tutti gli effetti un’operazione di esternalizzazione, che sposta fuori dal perimetro del gruppo oltre 1.600 lavoratori di Caltanissetta, Catanzaro, Napoli, Roma, L’Aquila, Milano, Ivrea e Aosta, privandoli delle tutele e della solidità garantite finora. Chiediamo il ritiro immediato della procedura di cessione e un confronto serio sul futuro industriale dell’azienda”.

I sindacati, dopo l’incontro di ieri al ministero del Lavoro, hanno proclamato una giornata di sciopero per il 17 novembre, che sarà seguita dall’astensione dal lavoro per due ore a fine turno fino al 16 dicembre. Lo sciopero sarà accompagnato da presidi nelle città in cui Telecontact ha le sedi.

Ieri si è conclusa la procedura di cessione (ai sensi dell’art. 47 della Legge 428/90 e dell’art. 2112 del codice civile) che prevede il trasferimento del personale a Dna srl, realtà con capitale sociale di soli 10 mila euro, operante in outsourcing e priva di prospettive chiare. Un modello già visto nel settore Crm-Bpo (call center), che in passato, ricorda l’Slc Cgil, ha prodotto gravi ricadute occupazionali e industriali.

Il primo incontro di raffreddamento, svolto in sede aziendale, secondo quanto previsto dalla legge 146/90, si è concluso con esito negativo. Tim, presente al tavolo, ha confermato la volontà di procedere, in coerenza con quanto deliberato dal consiglio di amministrazione.

La vertenza passa ora alla competenza del ministero del Lavoro. “Non possiamo accettare che un gruppo come Tim scarichi lavoratori qualificati in una società priva di garanzie – aggiungono Patanè, Maggio e Polizzi - Dietro i numeri ci sono persone, famiglie e interi territori, già provati da anni di crisi e precarizzazione”.

Le organizzazioni sindacali chiedono l’apertura immediata di un tavolo di crisi presso il ministero del Lavoro, con il coinvolgimento delle regioni interessate. “Si individuino – proseguono Patanè,e Polizzi - soluzioni condivise per salvaguardare l’occupazione, garantire continuità produttiva e mantenere Telecontact all’interno del perimetro Tim. Lunedì chiederemo un impegno concreto alla Regione siciliana in occasione della convocazione all’assessorato alle Attività produttive”.

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