Cogito ergo sum

Volodymyr Zelensky, l’eroe dei social in tempo di guerra

Pubblicato

il

Agli americani che gli offrivano una via di fuga ha risposto che gli servivano munizioni, non un passaggio per scappare dal suo Paese. Dopo tanti anni come attore, Volodymyr Zelensky è diventato protagonista di quella sceneggiatura che forse non avrebbe mai voluto conoscere. Una sceneggiatura di guerra. È rimasto a Kiev, continua a guidare la resistenza del suo popolo all’invasore russo. Si è nascosto ma riesce ad essere presente ed efficace grazie ad un intensivo utilizzo dei suoi canali social: in circa dieci giorni dall’inizio delle ostilità, il suo account su Twitter conta tre milioni di followers in più.

C’è una interessante analisi sul caso realizzata da Will Media: attraverso un potenziamento capillare della sua attività di comunicazione digitale, Zelensky è diventato l’eroe 2.0 dei nostri tempi. Tesse le sue relazioni internazionali con le videocall, si rivolge ai suoi concittadini tramite brevi video postati online, utilizza tantissimo i tweet. È evidente: il web e i social non servono solo come banale passatempo. Possono essere usati anche per questioni molto, molto importanti. Lo conferma l’esperienza del presidente ucraino, anche se ovviamente di questa conferma ne avremmo tutti fatto volentieri a meno.  

clicca per commentare

Più letti

Exit mobile version