“A mminnicazione”, Daniele Maganuco racconta

In contrada "Scomunicata", quel nome già diceva tutto, c’era un vecchietto di Gela che ogni giorno, con qualsiasi tempo, si metteva sulla sua bici scassata e pedalava verso il suo fazzoletto di terra....

A cura di Redazione
15 dicembre 2024 10:30
“A mminnicazione”, Daniele Maganuco racconta -
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In contrada "Scomunicata", quel nome già diceva tutto, c’era un vecchietto di Gela che ogni giorno, con qualsiasi tempo, si metteva sulla sua bici scassata e pedalava verso il suo fazzoletto di terra. Lo faceva sotto il sole rovente, quando il vento sferzava la campagna o quando il cielo si apriva in pioggia e tempesta. Lui, con la schiena curva e il cappello di paglia storto sulla testa, pedalava, borbottando contro il mondo e le divinità.Accanto alla sua terra, c’era un altro pezzo di terreno. Questo apparteneva a un niscemese che, ogni mattina, arrivava in campagna con il suo asinello.L’uomo, a differenza del gelese, sembrava sempre riposato, pronto per la giornata. Scendeva dall’asinello, si lisciava i baffi, e iniziava a lavorare con calma e precisione, senza mai una parola fuori posto.Il gelese lo guardava di sottecchi, con il viso rigato di sudore e i muscoli stanchi.Notava i frutti della terra del niscemese: più verdi, più rigogliosi, più abbondanti. E ogni volta, con ogni pedalata sulla via del ritorno, malediva il destino, Dio, e pure il sole che picchiava sulle sue spalle come un martello.Un giorno, mentre imprecava l'ennesima volta contro la zappa che non voleva saperne di entrare nella terra secca, accadde qualcosa di strano. Dal nulla, nel mezzo del proprio terreno, gli apparve Gesù Cristo in persona.Aveva lo sguardo severo e gli chiese:"Perché mi insulti? Perché ce l’hai con me?"Il gelese, sorpreso e senza un briciolo di paura, rispose:"Perché? Non lo vedi? Quel niscemese ha un asinello, arriva riposato, e guarda che raccolto che ha!Io, invece, arrivo distrutto, stanco morto, e i miei pomodori sembrano cutugna!"Gesù lo guardò con pazienza e disse:"Vuoi un asinello anche tu?"Il gelese, con un ghigno malizioso, rispose:"No, non mi serve l’asinello... fammi solo il favore di far morire quello del niscemese."Gesù lo guardò tristemente, sospirò e scomparve, lasciando il vecchio solo con la sua terra sterile.Questa storia rappresenta in modo molto vivido un aspetto della mentalità che, purtroppo, è radicato in alcune aree della Sicilia, come Gela.Il termine "mminnicazione" coglie perfettamente l'essenza di questo atteggiamento: invece di desiderare di migliorare la propria condizione, si preferisce che chi sta meglio subisca una sorte peggiore. Il gelese della storia, invece di aspirare ad avere un asinello per se stesso, desidera che l'asinello del vicino muoia, così da non sentirsi più inadeguato.È un pensiero distruttivo, simile alla "Crab Mentality" americana, dove i granchi in un secchio tirano giù chiunque cerchi di uscire.Questo tipo di atteggiamento è deleterio per lo sviluppo e il progresso di una comunità, perché invece di incoraggiare la crescita, si cerca di abbattere chiunque emerga. Combattere questa mentalità è essenziale per promuovere una cultura di collaborazione e di solidarietà, elementi chiave per una società sana e prospera.

Daniele Maganuco

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