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Arrivano i bimbi profughi di guerra

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Il Sindaco Lucio Greco ha accolto questa mattina a Palazzo di Città i due fratellini di nazionalità ucraina arrivati a Gela ieri sera insieme alla loro mamma. Ad accompagnarli c’era la dirigente scolastica Rosalba Marchisciana, che ha aperto loro le porte dell’istituto comprensivo Don Bosco, dove frequenteranno la terza elementare e la seconda media. Ad organizzare tutto per il loro arrivo e la loro permanenza in città è stata la comunità salesiana.

Prima di andare in Municipio, i due fratelli hanno avuto modo di conoscere i loro compagni di classe, che li hanno accolti a braccia aperte al termine di un momento di presentazione molto toccante. Si tratta dei primi profughi arrivati a Gela grazie alla macchina della solidarietà che si è messa in moto all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, e per arrivare fin qui hanno attraversato il confine con la Polonia a piedi e camminato di notte, al freddo, per raggiungere il campo profughi del quale sono stati ospiti per qualche settimana, prima di volare fino a Catania dove sono rimasti alcuni giorni per la quarantena e i dovuti controlli. A breve, in città arriveranno altri ucraini, e saranno accolti dalla parrocchia San Sebastiano, cui fa riferimento l’omonimo plesso scolastico di via Fuentes.

Inizia ora, per questi bambini, il graduale percorso di inclusione e di inserimento scolastico, grazie pure all’aiuto di una mamma ucraina, sposata con un gelese e che vive a Gela stabilmente da anni. Anche a lei sono andati oggi i ringraziamenti del Primo Cittadino, per il modo in cui si è offerta di occuparsi della mediazione linguistica. “Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà a questi nostri ospiti, – ha dichiarato il Sindaco Lucio Greco – e ringraziare la comunità salesiana e la dirigente Marchisciana per avere messo subito un alloggio e una scuola a disposizione di questi fratellini, dando loro l’occasione di non perdere l’anno scolastico e di continuare nel cammino di istruzione che è fondamentale nella vita. Faremo il possibile per regalare loro normalità e serenità, e per alleviare le sofferenze di questa famiglia e delle altre che arriveranno. Siamo addolorati per il dramma che stanno vivendo, la loro paura è forte ma saremo loro vicini, sperando di poter tornare tutti, molto presto, alla pace e alla tranquillità”.

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