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Butera-Gela-Niscemi come la pattumiera d’Italia

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Si muovono i sindaci del Nisseno con una riunione oggi pomeriggio in una stazione di servizio sulla Gela-Caltanissetta mentre la Regione chiede un incontro al governo nazionale. La vicenda della scelta della localizzazione delle scorie radioattive risale a 5 anni fa. Già da allora circolavano notizie sui siti oggi noti. Tant’ è che il sindaco di Agira scrisse al presidente Crocetta dopo che venne a sapere che uno dei siti era a due passi dalla sua citta. Gli chiese di agire esprimendo la contrarietà della Regione ad ospitare le scorie nucleari. Non se ne seppe nulla È chiaro che  certa roba sotto il proprio naso nessuno la vuole anche con tutte le garanzie e le precauzioni possibili.

C’è una rivolta in atto in tutte le 67 comunità d’Italia che hs no i siti delle scorie nucleari in casa propria. Ma perché proprio Butera? In questa vicenda c’è un aspetto che preoccupa e cioè che il territorio di Niscemi, Gela e Butera è considerato a Roma come un’area già compromessa gravemente sotto il profilo ambientale in cui continuare a localizzare scorie e rifiuti di ogni genere. Non quindi un’area da bonificare e recuperare. Vero : le bonifiche vanno a rilento in tutt’Italia ma dalle nostre parti sono una chimera. Ogni dieci anni si fa un passo avanti.

I piagnistei della politica ogni volta che dall’alto calano nel territorio sgraditi doni servono a ben poco. È l’idea di questa terra come pattumiera d’Italia che bisogna far cancellare dalla mente di chi decide a Roma. Altrimenti è tutto un gioco di parole in cui risanamento e inquinamento compaiono e scompaiono ad uso e consumo di questa o quell’altra campagna elettorale , conclusa la quale tutto resta fatalmente com’era. Bisogna andare al cuore del problema

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