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Cgil: “il 13 dicembre in piazza contro il Governo”

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Il 13 Dicembre la Sicilia si mobilita e scende in piazza per dire no alla manovra economica del
.Governo Centinaia di lavoratrici , lavoratori, giovani e pensionati partiranno dalla Provincia di Catanissetta e manifesteranno in piazza a Palermo contro una manovra che impoverirà chi è già povero e chi lavora e paga regolarmente le tasse e che farà crescere precarietà e incertezza.
“Una manovra sbagliata che va cambiata. – dice la segretaria generale della Cgil Rosanna Moncada-
L’incontro tenutosi con Governo Nazionale il 7 dicembre ha sortito solo generici impegni di
miglioramento di alcuni punti della manovra, che viene di fatto confermata nelle sue risorse, nel suo
impianto e nella sua visione complessiva e dove il rapporto con le organizzazioni sindacali è previsto
dal Governo senza assunzioni di vincoli o ricerca di accordi.
Posizione che ci conferma tutte le ragioni della nostra mobilitazione
In piazza , quindi, per chiedere riforme vere ispirate da criteri di solidarietà e giustizia sociali:
l’aumento dei salari, misure contro la povertà e la precarietà e non contro poveri e precari , per
interventi che pensino a politiche di sviluppo e di crescita : diciamo no ai voucher perché non
producono sviluppo ma aumentano solo la precarietà e lo stato di incertezza dei lavoratori, ma non
basta toglierli vanno anche cancellate quelle forme di lavoro precario che non fanno altro che privare
di diritti chi lavora e allo stesso tempo bisogna rendere validi per tutti i lavoratori i contratti collettivi
nazionali affinché tutti a prescindere dal rapporto di lavoro abbiano gli stessi diritti.
Ma , Martedì sciopereremo e manifesteremo anche contro una manovra che non tiene conto del
Mezzogiorno e dei problemi delle persone che ci vivono e ci lavorano e che aumenterà anzi il divario
con le regioni del nord in termini di benessere, di servizi sociali e di diritti
Bisogna chiedere un’inversione di rotta con misure di sviluppo per il Mezzogiorno a partire da nuove
politiche industriali ed energetiche, con l’aumento dei salari per fare fronte all ‘aumento dei prezzi,
con misure di contrasto alla precarietà e alla povertà e un sistema pensionistico che superi la
Legge Fornero piuttosto che inventarsi un ulteriore quota ( 103).
Misure adeguate per le pensioni che possano tenere conto della diversità gravosa dei lavori , del
lavoro saltuario e del riconoscimento del lavoro di cura e della differenza di genere.
Saremo in piazza anche per dire no a qualunque progetto di autonomia differenziata che
relegherebbe i nostri territori ai margini del nostro Paese assestando colpi durissimi alla scuola, alla
sanità, a tutti i servizi e alle infrastrutture allontanando definitivamente la Sicilia dal resto d’’Italia e dell ’Europa”.

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