Il mondo della cucina: sui social tutto bello, semplice e immediato, contenuti che generano decine di migliaia di like diventando virali e facendo crescere l’audience di tanti food blogger. Ma la realtà è un’altra cosa. Spente le telecamere, la vita in cucina è fatta di applicazione e studio, passione e sacrificio. Lo conferma l’esperienza professionale di Ludovica Dellaria, gelese, pastry chef in un noto ristorante di lusso in Toscana.
«Chi lavora in cucina fa enormi sacrifici, che i social e i programmi tv non fanno vedere – spiega -. Non è praticamente possibile prendere impegni di vita privata, avere un giorno di malattia è uno scoglio enorme. È difficile riuscire a stare dietro alle tante preparazioni, bisogna avere un ordine mentale importante. Nei programmi e sul web sembra tutto facile, come se con furbizia e scorciatoie si arrivasse ovunque: per fare un buon piatto non servono scorciatoie, serve tanto studio. Chi sta in cucina dà tutto, bisogna imparare presto anche a gestire le emergenze, trovando subito delle soluzioni per superare i problemi».
Non mancano però le soddisfazioni professionali e i ricordi di casa: «In tutti i miei dolci cerco di mettere i nostri sapori – racconta -, così carichi e caratteristici: la nostra ricotta qui non si trova, i cannoli non saranno mai gli stessi ad esempio. Lavoro tantissimo con mandorle e pistacchi ma anche la stessa ricotta, i sapori che mi riportano a casa cerco di proporli sempre. Sono cresciuta in mezzo a marzapane, crespelle di riso, frittelle. Mi sono fatta spedire le brioche col gelato da mio padre quest’estate: la lontananza da casa – conclude – non passa mai».