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“Dante contemporaneo”: l’associazione Ex allievi del Liceo “Eschilo” celebra il Poeta nel 700° della morte

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Un viaggio evocativo e poliedrico intorno alla storia e ai versi del Sommo Poeta. Così l’associazione Ex allievi del Liceo classico “Eschilo” presieduta da Maria Grazia Falconeri ha voluto celebrare Dante Alighieri nel 700° anniversario della morte. Con una videoconferenza sulla piattaforma Meet e in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione, si è messo al centro il valore di “Dante contemporaneo” sottolineando quel principio fondante di calviniana memoria: i classici non muoiono mai perché non hanno mai finito di dire quel che hanno da dire. A relazionare sul tema il prof. Rino Caputo, ordinario di letteratura italiana all’università “Tor Vergata” di Roma, che ha analizzato sotto vari profili l’opera del poeta e il suo valore linguistico e culturale, artistico e sociale, che ancora oggi vive in tutta la sua grandezza.

Dall’“Orlando furioso” di Ariosto ai “Sepolcri” di Foscolo fino al cinema di Fellini, alle canzoni di Mogol e Battisti e alle letture teatrali di Benigni: Dante attraversa la storia e approda alla contemporaneità senza mai perdere la sua potenza. Non solo, ma diventa anche “multimediale” arrivando alla nuove generazioni con la forza della storia, la musicalità dei versi e la monumentalità dell’opera: una lezione viva e al tempo stesso una sfida aperta per tutti e in particolar modo per la critica dantesca, impegnata nella riscoperta delle fasi cruciali della sua formazione.

All’incontro ha partecipato anche un gruppo di alunni del Liceo classico “Eschilo”, gli studenti hanno letto alcune tra le terzine più belle della “Commedia” tra immagini d’autore e le melodie del piano. Un momento di arricchimento culturale e riflessione che ha unito la tradizione, la letteratura, all’innovazione, i nuovi media digitali del web e dei social: anche così, in piena emergenza sanitaria, Dante continua a vivere servendosi della tecnologia. Perché nemmeno la pandemia potrà mai interrompere la bellezza inesauribile di quell’amor che move il sole e l’altre stelle.

(Nella foto, il prof. Caputo durante il suo intervento)

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