Disagi per l'obelisco incompleto di piazza Mattei

La consigliera Cavallo al sindaco: "Ai cittadini bisogna dire la verità"

A cura di Redazione Redazione
21 novembre 2025 10:29
Disagi per l'obelisco incompleto di piazza Mattei  -
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A distanza di mesi dall’interrogazione presentata in Consiglio comunale sulla situazione di Piazza Enrico Mattei, nulla è stato fatto. Anzi, secondo molti cittadini, le condizioni dell’area sono persino peggiorate. L’obelisco donato dal Lions Club del Golfo di Gela continua a essere circondato da transenne, simbolo di un degrado che si protrae ormai da troppo tempo: lo dice la consigliera di FdI Sara Cavallo.

"Durante il dibattito consiliare estivo- aggiunge- il Sindaco aveva dichiarato di aver avviato un’interlocuzione con il club service e aveva assicurato che entro un mese sarebbe stata individuata una soluzione. Una promessa rimasta, ad oggi, senza alcun riscontro visibile"

“In Consiglio comunale si deve dire sempre la verità” – commenta la consigliera Cavallo autrice dell’interrogazione sulla riqualificazione della piazza. La città non merita annunci senza seguito. La situazione è sotto gli occhi di tutti: le transenne sono ancora lì, e la piazza continua a deteriorarsi. È evidente che gli impegni presi non sono stati mantenuti.”

I residenti della zona confermano il disagio: l’area, oltre a essere inaccessibile, dà un’immagine di abbandono che mal si concilia con il valore simbolico dell’obelisco e della piazza stessa. Molti lamentano l’assenza di interventi, ma soprattutto l’assenza di informazioni chiare da parte dell’amministrazione.

“I cittadini hanno bisogno di verità e trasparenza” – prosegue Cavallo – “e questo vale per ogni tema che riguarda la nostra comunità. Dire che si interverrà e poi non muovere un passo non è rispetto istituzionale, né rispetto verso i gelesi.”

La richiesta della consigliera è semplice: spiegare perché nulla è stato fatto, quali siano i tempi reali e se esista un progetto concreto di riqualificazione.Intanto, Piazza Enrico Mattei resta un cantiere fantasma, diventato uno dei simboli dell’attesa – e della delusione – di un’intera comunità.

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