L'occhio del bello

Fai, la Torre di Manfria “Luogo del cuore”: una luce nel buio 

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I 4447 voti che la Torre di Manfria ha totalizzato nel censimento sui “Luoghi del cuore” del Fai sono un segno cui prestare attenzione. Specie di questi tempi, tempi di magra sotto il profilo economico per la città, tempi di magra anche sotto il profilo delle prospettive, perché la grave crisi che affligge l’ente e lo spettro del default gettano grosse ombre sulla programmazione futura e su un effettivo, sostanziale rilancio del territorio. Doveva essere il 2023 l’anno della svolta dopo i successi della mostra sul mito di Ulisse a Bosco littorio, ma in questi primi due mesi dell’anno le premesse sembrano tutt’altro che rosee.

A tal proposito assume grande rilevanza il 67º posto conquistato a livello nazionale dalla Torre, settimo sito siciliano più votato in assoluto in questa edizione del censimento sui “Luoghi del cuore”: una causa che per la prima volta è stata sposata con decisione dalla cittadinanza, che non solo permetterà alla Torre di fregiarsi del titolo di “Luogo del cuore Fai” ma soprattutto le permetterà di candidarsi all’accesso ad alcune linee di finanziamento – seppur non particolarmente cospicue – per tornare ad avere quantomeno uno stato decoroso. Il sito infatti da diversi anni è in stato di abbandono.

Oltre ogni numero, emerge la volontà di quella parte di cittadinanza sensibile ai temi dell’arte, della cultura e della bellezza, che con sempre maggiore impegno sta attenzionando le opportunità che potrebbero portare benefici al territorio, promuovendone le unicità storico-archeologiche. Certo, è solo una luce nel buio. Ma nei tempi difficili in cui viviamo, anche una sola luce può essere quella cui aggrapparsi con speranza e fiducia per costruire qualcosa di buono.

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