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Gela e il “Blue day”, la necessità di fare rete per la consapevolezza sull’autismo

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L’ospedale Vittorio Emanuele e Palazzo di Città illuminati di blu, su iniziativa dell’Asp di Caltanissetta e dell’amministrazione comunale di Gela. Ma anche tanti eventi, alcuni in presenza e molti altri sul web. La città ha celebrato il “Blue day”, la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, con un messaggio preciso: la cultura della sensibilizzazione non si fermi solo agli appuntamenti del 2 aprile. Tante condivisioni sui social e i messaggi lanciati da scuole come l’istituto “Enrico Solito”, che ha mostrato la propria vicinanza al centro educativo “Balù” da sempre in prima linea sul fronte della formazione e della sensibilità sul tema.

Proprio il “Balù” prenderà parte alla rete regionale “Uniti per l’autismo”, con cui diversi incontri saranno organizzati nelle prossime settimane: nel dettaglio, quello curato dal centro gelese è previsto il prossimo 7 maggio e verterà su “Farmacologia e autismo. Buone prassi nella pratica clinica”, con gli interventi delle esperte Valeria Mannino e Francesca Cafà. Proprio ieri poi è nata ufficialmente l’associazione “Aba Cadabra” che sarà presieduta da Emanuela Ajovalasit, una nuova realtà sul campo per contribuire al dialogo con le famiglie e intervenire tempestivamente.

«Oggi a Gela abbiamo consapevolezza di cosa sia il “Blue day” e di quanto importante sia la precocità di una diagnosi. Tuttavia dobbiamo aumentare sensibilmente il lavoro di rete, anziché parcellizzare le forze dovremmo unirle per crescere ancora, insieme»: sono le parole di Marika Cascino, una delle responsabili del centro educativo “Balù”. Un messaggio chiaro, perché il “Blue day” non sia solo una giornata celebrativa ma il senso di un impegno preciso, costante, verso i bimbi e le famiglie che convivono tutti i giorni con il disturbo dello spettro autistico.

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