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Gino Bartali, il campione che salvò gli ebrei

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A cavallo tra la Giornata della Memoria e la Giornata del Ricordo (che si celebra il prossimo 7 febbraio), l’Istituto comprensivo Ettore Romagnoli di Gela, diretto dal Dirigente Gianfranco Mancuso, celebra la straordinaria figura di Gino Bartali, uno dei ciclisti professionisti più amati in Italia che con i suoi sforzi contribuì a salvare centinaia di Ebrei in fuga da altre nazioni Europee.

Giovedì 3 febbraio prossimo, gli alunni delle classi terze incontrano Gioia Bartali, la nipote del campione di ciclismo che vinse il Tour de France nel 1938 e nel 1948, famoso per le sue leggendarie scalate sulle Alpi e i Pirenei che gli valsero il soprannome di “Gigante delle Montagne”.

Col pretesto dell’allenamento praticato per gareggiare, Bartali attraversò tra le altre città Firenze, Roma, Genova l’Italia trasportando nascosti nel telaio della sua bici, le carte d’identità contraffatte e altri documenti che dovevano rimanere segreti: rischiò la propria vita e quella della sua famiglia per salvare così quella di centinaia di Ebrei. Un contributo che nel 2013 gli è valso il titolo di “Giusto fra le Nazioni”.

“La testimonianza di Gioia Bartali, nel corso di questo incontro – dice il dirigente Mancuso – permette di restituire ai nostri alunni il valore e l’importanza della memoria, attraverso la voce diretta di chi ha avuto il prestigio di raccogliere la testimonianza di un campione dell’anima. Incontrare Gioia ci permetterà di conoscere più da vicino non solo la storia personale di un uomo che ha apertamente testimoniato la sua fede e per il quale è in corso la causa di beatificazione e di onorare una pagina cruenta di storia che sanguina ancora oggi”.

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