Greco sullo spettro-dissesto: “sarebbe disastroso, ma confido sul buon senso”
Scricchiola dalle fondamenta il Comune di Gela. Vent'anni di disamministrazione, di debiti inevasi, di interessi che aumentano in favore dei creditori ed un buco economico che si allarga fino a divent...
Scricchiola dalle fondamenta il Comune di Gela. Vent'anni di disamministrazione, di debiti inevasi, di interessi che aumentano in favore dei creditori ed un buco economico che si allarga fino a diventare una voragine da cui si rischia di restare inghiottiti. Il sindaco si ripromette di non parlare ma non ce la fa a stare zitto di fronte al rischio di uno scempio che alla fine porterebbe il suo nome, a torto. Tanto più che alla prospettiva di lasciare anzitempo , inorridisce. E torna a parlare.
"Di fronte alla grave crisi finanziaria che ha investito il Comune di Gela, conseguenza di pesanti debiti che si sono accumulati - dice Greco - specialmente negli ultimi 20 anni, e di cui la mia amministrazione non ha alcuna responsabilità, parlare di strategie politiche più o meno ricercate suona come un vuoto e retorico discorso che ha come fine solo quello di distrarci dal problema impellente che dobbiamo affrontare con coraggio e determinazione.
Lo si vuole capire o no che un eventuale dissesto comporterebbe conseguenze disastrose per l’intera comunità locale? Ci si vuole rendere conto che ci troveremmo di fronte ad un fallimento, con la liquidazione del patrimonio comunale per ripianare questi debiti? È davvero così difficile prevedere, come conseguenza, un aumento vertiginoso dei tributi comunali?
Personalmente, mi ero riproposto di non entrare nel merito delle dispute politiche, ma un fatto è certo e non contestabile e ho l’obbligo di ricordarlo: alcune forze e movimenti, che fino a pochi giorni fa facevano parte della maggioranza, hanno preferito allontanarsi e prendere le distanze. Spero solo che i loro calcoli politici non finiscano per scontrarsi con gli interessi della città, perché in tal caso le loro scelte appariranno assolutamente imperdonabili.
L’invito rivoltomi da qualche segretario di opposizione, poi, di abbandonare la nave e far gestire questa fase difficile a qualche commissario regionale, la dice lunga su qualche esponente politico e spiega le ragioni per cui certi partiti si stiano riducendo al lumicino. Voglio comunque sperare ed essere fiducioso in riferimento al fatto che, alla fine, prevarranno il buon senso e l’amore verso la propria città".
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