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I donatori di sangue tra le categorie prioritarie per la vaccinazione

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Il mondo della donazione del sangue si conferma una macchina indispensabile per il funzionamento della sanità, anche e soprattutto in tempo di pandemia. Così il Ministero della salute, con un provvedimento firmato direttamente dal direttore generale della prevenzione Giovanni Rezza, ha inserito gli operatori delle Unità di raccolta tra le categorie prioritarie da vaccinare già in questa prima fase, rientrando tra gli operatori sanitari come articolazioni dei centri trasfusionali. Per ciò che riguarda i donatori di sangue, potranno essere sottoposti a vaccinazione in una fase immediatamente successiva, tra le primissime della vaccinazione di massa. Un risultato che rappresenta un successo per realtà come la Fidas Gela, presieduta da Enzo Emmanuello, che in questi anni ha fatto crescere la propria presenza e incidenza sul territorio contribuendo ad una vasta opera di sensibilizzazione.

Sono circa duemila i donatori periodici di sangue attivi in città, che a questo punto verranno coinvolti nella fase clou della strategia vaccinale. In una nota ufficiale Fidas Gela intende rassicurare «i propri donatori o aspiranti donatori che le attività di raccolta vengono svolte secondo i più rigidi criteri di distanziamento, sicurezza e sanificazione dei locali. Per tale ragione il nobile gesto della donazione può essere compiuto in totale sicurezza e tranquillità. Viviamo un periodo drammatico a causa della pandemia mondiale. Un periodo che ci impone maggiore attenzione e cautela anche nei più piccoli gesti ma che, nel caso della donazione di sangue, non può essere interrotto per non compromettere le terapie salvavita».

(Nella foto alcuni volontari e operatori della Fidas Gela)

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