Il 25° della Gymnastics Club: un’esplosione di emozioni e significati
Con un palazzetto gremito, la Gymnastics Club ha celebrato il suo 25º Saggio di fine anno, trasformando una semplice esibizione in un viaggio tra emozioni, talento e valori educativi.[media id="5016"]...


Con un palazzetto gremito, la Gymnastics Club ha celebrato il suo 25º Saggio di fine anno, trasformando una semplice esibizione in un viaggio tra emozioni, talento e valori educativi.


Il saggio non è solo un punto d’arrivo, ma un rituale collettivo che segna la crescita degli atleti. A differenza delle gare, che premiano la performance tecnica, il saggio libera l’espressività, la creatività e l’anima degli allievi, diventando così uno specchio autentico del lavoro svolto in palestra.
La serata si è aperta con “Le ali dorate”, metafora visiva del “prendere il volo nella vita”, seguita dalla sezione di Niscemi con il suo energico ritmo hawaiano. Il pubblico ha partecipato con entusiasmo anche alle coreografie moderne degli atleti più grandi.
Momenti toccanti si sono susseguiti: i piccoli della sezione di Mazzarino, vestiti da "Minions", hanno danzato in clima tropicale, coinvolgendo anche i genitori, che sono entrati in scena, in un abbraccio simbolico tra generazioni.

Altro passaggio intenso: “I 5 elementi” — aria, inquinamento, terra, acqua, fuoco — una coreografia potente con un messaggio ambientale: proteggere ciò che siamo e ciò che abbiamo.
La sezione di Gela ha iniziato con la "gioia dei piccoli surfer" alle "farfalle della ritmica", la trasformazione da crisalide a farfalla, ogni gruppo ha raccontato un pezzo di sé: il circo, la forza delle emozioni, la "tempesta dell’anima" Una grande gonna scenica accoglie e avvolge le ginnaste, simbolo dell’emozione che le unisce. La ginnastica artistica ha poi travolto con energia e carisma usando attrezzi tipici della disciplina, fino ad arrivare all’imponente esibizione con il "Trampolino Elastico", novità assoluta che ha impreziosito la scena.
Ogni atleta, piccolo o grande, ha dato il massimo. Questo saggio non è solo sport, è formazione, arte, identità. È il nostro modo di educare alla vita.
Un grazie immenso alle famiglie, agli istruttori e a tutti coloro che credono che la ginnastica possa essere uno spettacolo, ma anche uno strumento di crescita profonda.