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Il CASG perora la causa della Camera di Commercio

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Si torna a parlare della sezione staccata della Camera di Commercio di Gela dopo la chiusura ed il trasferimento dei dipendenti a Caltanissetta. Lo ha fatto il consigliere di opposizione Spata e adesso il Comitato per l’ area di sviluppo di Gela.

Una struttura di vitale importanza per le imprese gelesi e del comprensorio – si leggenin una nota del Comitato-subisce i ritardi dell’amministrazione comunale e del Commissario della Camera di Commercio di Caltanissetta che contribuisce a complicare la vicenda.

Che i nisseni siano… “stitici” nel decentrare i servizi a Gela è storia vecchia e nota, ma se persino l’amministrazione comunale ci mette del proprio per ostacolare le cose, allora siamo messi proprio male.

Gli uffici della sezione gelese della Camera di Commercio (locali di proprietà del Comune di Gela), a causa dei lavori svolti in viale Mediterraneo, sono stati spostati in via Sant’Alfredo, in via temporanea. Ma a volte nulla è più definitivo del temporaneo. Quindi succede che l’amministrazione comunale decide di dedicare i vecchi uffici della Camera di Commercio ad altri uffici comunali, lasciando la Camera di Commercio in via Sant’Alfredo definitivamente. Fin qui, nulla di strano, la riorganizzazione degli spazi e degli uffici accade ovunque.

Da noi invece spesso accade, come in questo caso, ciò che altrove non accade. Che i trasferimenti degli uffici causino ritardi, problemi, ma senza portare alla chiusura. L’aver consegnato i locali senza conformità degli impianti, servizi igienici compresi, ha fatto si che il servizio il 5 agosto 2022 è stato chiuso, con il personale costretto a viaggiare giornalmente tra Gela e Caltanissetta.

Una scusa bella e buona per il Commissario straordinario della Camera di Commercio lesto ad alzare l’asticella e richiedere più di quello che il Comune deve fornire (dal Duvri ai piani di emergenza), aggravando la situazione.

Gela ha necessità di questo importante servizio, che fa risparmiare tempo alle aziende, evitando di mettersi in auto a proprio rischio e pericolo, perdendo giorni di lavoro, oppure incaricare una agenzia, pagando somme che si potrebbero tranquillamente risparmiare. Gela ha un numero di imprese che la rende prima nell’attuale provincia di appartenenza, il servizio andrebbe potenziato, ed invece, complice anche l’amministrazione comunale, lo si chiude.

Nel frattempo la classe produttiva gelese deve fare a meno di un importante servizio per cause imputate ad enti che nella carta dovrebbero snellire il carico burocratico delle Aziende, ma che nella realtà complicano la vita a tutti. In questo caso possiamo dire che: tra i due litiganti il terzo… muore!

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