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Il grido di aiuto durante la messa di Santa Rita: “ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”

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Piazza gremita come sempre da qualche anno. Il popolo di Dio ha bisogno di grazie e si rivolge con fervore a Rita, la Santa dei casi impossibili. Circa 2500 persone, alcune accomodate nelle sedie che il Comune e la Chiesa hanno provveduto, altre in piedi, altre affacciate ai balconi del quartiere. Tutti attenti. Silenzio assoluto.

Il Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, sempre presente a Gela, esordisce dedicando la messa a tutte le Rita presenti e del mondo. Poi rivolge un pensiero agli uomini che vivono nelle realtà delle guerre. Non solo a quelli dell’Ucraina, ma a tutti, e ce ne sono tanti, di tante guerre che, non interessano a nessuno e per le quali non si hanno notizie. Poi, nell’omelia racconta di Rita: una donna, una madre, una sposa e una monaca che aveva il dono dell’amore, lo stesso che Dio ha messo nel cuore della Madonna, e lo ha usato per mettere la pace. “E non nei paesi lontani o nei luoghi difficili, nei luoghi della sua vita – ha detto il vescovo Gisana – Nella sua famiglia e nella sua città. Esattamente quello che dovremmo fare tutti noi per avere la pace e ‘convincere’ Dio a concederci le grazie di cui abbiamo bisogno. Tutti noi siamo qui per chiedere una grazia a Santa Rita. Ve lo confesso, anche io. Però dobbiamo esserne degni e per questo dobbiamo ‘convincere’ Dio. Come? Con le azioni della nostra vita: seminando la pace e facendo il nostro dovere per raddrizzare le linee curve dell’uomo. Collaborando a rendere più facile la vita degli ultimi ed a Gela la Piccola Casa della Misericordia ne è testimonianza”. A fine messa il Vicario Foraneo della città, Don Lino Di Dio ha ringraziato tutti per la festività ormai conclusa: il coro, il comitato, la Pia Unione l’amministrazione comunale,  i fedeli, la piccola comunità degli ucraini che la città e la parrocchia ospita e che ieri sera era a messa. “Abbiamo un compito difficile – ha detto don Lino – e capita di sentirci abbandonati. Lo dico qui, pubblicamente, davanti al sindaco, aiutateci a servire gli ultimi. Se perdiamo la realtà della Piccola Casa non sarà facile recuperarla. E possiamo continuare a servire solo con la collaborazione di tutti e a chi chiedere aiuto se non all’amministrazione comunale? Lo dico per quanti ne hanno bisogno e, vi assicuro, sono tanti.

Chiediamo al Vescovo, alla Caritas diocesana di non lasciarci soli in questo tempo così particolare per la nostra città. Chiediamo al Signor Sindaco di essere attento alla nostra realtà della Piccola Casa della Misericordia per il servizio che, da quasi 10 anni, svolge a beneficio della comunità cittadina. Noi, quotidianamente, rispondiamo alle tante richieste che giungono e sopperiamo alle esigenze immediate che ci segnala anche il Comune.
Cerchiamo una collaborazione fattiva con la Pubblica amministrazione a beneficio collettività ma, purtroppo, subiamo attese estenuanti di mesi e mesi per un incontro volto a formalizzare un protocollo di collaborazione per tutti i servizi che ogni giorno vengono attivati tra i quali la mensa e il dormitorio. Bisogna fare un serio esame a chi viene dato il reddito di cittadinanza per non generare “vagabondi della carità” ma persone capaci di impegnarsi per il bene comune.
Proprio alla luce del periodo storico che stiamo attraversando, non si può assistere all’indifferenza con la quale vengono “posteggiate” le persone senza che nessuno se ne faccia carico al fine di individuare, a loro beneficio, un aiuto concreto.
Così come non possiamo permetterci di “strumentalizzare” i poveri, oggi i fratelli ucraini, facendo passerelle o annunci sui social per poi non fare niente di concreto per loro e farli diventare “materiale di reddito” così come è avvenuto in tanti centri dove gli immigrati, dopo essere sbarcati, nelle nostre coste sono poi stati lasciati soli in balia di se stessi perché i finanziamenti statali erano terminati. La nostra Piccola Casa non ha bisogno di contributi, non ne abbiamo mai chiesti, ma di una costruttiva collaborazione volta a sostenere una realtà caritativa che opera nel territorio. Il nostro ringraziamento va al Signore che nell’adorazione eucaristica incontriamo e alla gente di buona volontà, ma anche noi ci stiamo stancando di promesse, la Piccola Casa è andata avanti con le parole dei potenti e l’impegno serio dei semplici e buoni di cuore. Vi chiedo, inoltre, di attenzionare la struttura dell’ex scuola di Sant’Agostino oggi in totale abbandono. Non è possibile che una grande struttura dove si potrebbero svolgere tante attività per i giovani, le famiglie, i poveri versi in una condizione di totale abbandono perche in balia, di un contenzioso tra Comune e Provincia italiana Agostiniana che va avanti da anni. Questo è vergognoso! Così come
è vergognoso che nessuno, nonostante le nostre richieste, si è fatto presente al sito della Cappella della Madonna di Bitalemi, luogo di preghiera nel mese di Maggio e di un continuo pellegrinaggio che vede la presenza di centinaia e centinaia di cittadini i quali nella semplicità si rivolgono alla Madonna, così come avviene da secoli.
L’amministrazione comunale, potrebbe, in questo caso, attenzionare questo luogo di preghiera mettendo in sicurezza i pellegrini che attraversano il lungomare per raggiungere il sito religioso”.

Il 13 maggio un altro sfogo del Vicario alla fine della messa dedicata alla Madonna di Fatima. In quella occasione il parroco ha raccontato ai fedeli il percorso che la gente ha seguito per il restauro della chiesetta di contrada Bitalemi. “E’ stato bellissimo collaborare con tanti cittadini – ha raccontato – imprenditori che ci vedevano lavorare, si fermavano e ci chiedano di cosa avessimo bisogno. Dopo qualche giorno arrivavano con materiali edili. In tutto questo non abbiamo visto nessun rappresentante della politica. Nessuno. Eppure abbiamo tanti progetti per la realizzazione del viale dedicato alla Madonna!” Quel sito è antichissimo e nel periodo greco era stato dedicato a Demetra dea della fertilità. Un monito forte quello del Vicario, una richiesta di aiuto in favore degli ultimi e dei fedeli a cui ancora non ha risposto la politica affaccendata in altre attività..

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Ecco i nuovi dirigenti scolastici siciliani

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Il nuovo sogno professionale è ricoprire il ruolo di dirigente scolastico. Sono giovani, motivati e pronti a ricoprire il ruolo dirigenziale. Il lavoro è importante, ben remunerato e carico di visibilità ma anche esposto a responsabilità oggettive. Ci sono giovani di 29 anni e sono i futuri dirigenti scolastici che guideranno l’organizzazione delle scuole siciliane che devono rispondere alle nuove istanze dei territori e della globalizzazione.

È stato pubblicato il decreto sulla graduatoria finale del concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici nelle istituzioni scolastiche statali dei ruoli regionali della Sicilia, secondo il D.D. n. 2788 del 18.12.2023 e al D.M. n. 194 del 13.10.2022 e l’ordine e il punteggio.


Dopo il ricorso valutato dalla Direzione, finalizzato a segnalare l’attribuzione del
punteggio ritenuto errato, sui titoli di servizio e professionali di uno dei candidati.
Ufficio scolastico ha ritenuto necessario apportare la rettifica al punteggio attribuito al ricorrente a modifica della graduatoria già
pubblicata.

Ecco i nomi dei vincitori del concorso:


L’ Ufficio scolastico ha decretato la graduatoria finale approvata con decreto direttoriale D.G. USR Sicilia n. 104 del 9 aprile 2025 sul concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali dei ruoli regionali della Sicilia è stata rettificata.


Il decreto e la graduatoria allegata sono pubblicati sul sito istituzionale dell’USR Sicilia
nonché sul Portale INPA.

La pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti di legge.

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Esperienza indimenticabile sull’Amerigo Vespucci per gli alunni della “Romagnoli-Solito”

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Le classi quinte E ed F dell’istituto comprensivo “Romagnoli-Solito” in visita a Porto Empedocle per una bellissima esperienza sul veliero “Amerigo Vespucci”. Iniziativa straordinaria per gli alunni e le insegnanti. Si tratta della più antica nave della Marina Militare, costruita nel 1931 come nave scuola per l’addestramento degli allievi dell’Accademia navale.

Ad accompagnare gli alunni le insegnanti Adriana La Barbera, Claudia Melilli, Anna Tasca Fabiana Vedda, Marilina Sillitto. Per i piccoli studenti una giornata indimenticabile, a contatto con un veliero di straordinaria importanza dal punto di vista storico e culturale.

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Domani festa dedicata a San Giuseppe

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E’ il padre putativo di Gesù. Un uomo lavoratore scelto per la paternità eletta del Cristo.

Un momento importante per la comunità cittadina è la festa dedicata a San Giuseppe lavoratore, organizzata dalla Chiesa di Sant’Agostino.

Il triduo iniziato il 1 maggio, è stato dedicato a coloro che hanno preparato le Cene, alle famiglie e ai disoccupati. Domani, 4 maggio, festa esterna di San Giuseppe, le Sante Messe saranno alle ore 9.15, 10.30 e 12.00. Alle ore 10.00 inizierà la caratteristica “Asta di San Giuseppe” in Piazza Sant’Agostino e alle ore 16.00 il tradizionale gioco della pentolaccia “U jocu do jadduzzu”.

Alle ore 18.30 si snoderà la processione dell’antico simulacro di San Giuseppe nelle strade della Città. Verso le ore 22.00, inizierà lo spettacolo pirotecnico a conclusione dei festeggiamenti in onore del Santo Patriarca, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa che prega per il suo nuovo Papa, successore di San Pietro, che in questa settimana sarà eletto.

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