Dolore, coraggio, fuga e poi nuova vita e vecchia famiglia di sempre. Sentimenti forti per una vita avventurosa che, sarebbe stato meglio se non fosse andata così. Ma chissà! Forse meglio così. Tutto nero su bianco. E le disavventure di Nino Miceli diventano libri.
A trent’anni dalla sua ribellione. Tanti ribelli sono stati uccisi dalla mafia. Lui c’è ancora e si ribella ancora. Con la scrittura.
Il libro di Nino Miceli approda a Gela. Sarà presentato nella sua città. Quella da cui è stato costretto a scappare per evitare ritorsioni, dopo aver sfidato la mafia col suo no al pizzo.
Nino Miceli era un imprenditore di successo in Sicilia. La sua vita, con le piccole gioie e le piccole preoccupazioni di tutti, viene interrotta dall’irrompere della prepotenza mafiosa. Dopo un momento di smarrimento, il protagonista di questo avvincente racconto autobiografico reagisce e combatte una lotta trentennale contro le cosche, ma anche alcune frange del movimento antimafia e alcuni esponenti delle istituzioni statuali che avrebbero dovuto invece soccorrerlo.
Per fortuna Nino incontra anche persone meravigliose, gente comune tra fedeli servitori della Repubblica democratica, che lo supportano sino alla fine, ricompensandolo dei costi altissimi che, dal punto di vista esistenziale e psicologico, ha dovuto pagare – insieme alla moglie e ai due giovani figli – per salvare la propria dignità di uomo e i propri diritti di cittadino.
Il libro sarà presentato nella terrazza a mare del club Vela il 22 giugno alle 19.30.
Dopo i saluti del presidente del Club Vela, Bruno Oliveri, interverranno il Generale dei Carabinieri Mario Mettifogo, Anna Canepa della Direzione Investigativa Antimafia di Roma, il brigadiere Gianfranco Requedaz reparti speciali dei Carabinieri. Dialoga con l’autore il giornalista Franco Infurna. L’iniziativa è del club Vela e del centro di spiritualità Zuppardo.