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Il ministro Musumeci sceglie Gela e il giorno dello Sbarco per la prima del suo libro

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Nel giorno dell’Ottantesimo dello Sbarco degli Alleati a Gela, l’ex governatore e oggi ministro della protezione civile Nello Musumeci ha scelto Gela per presentare  il suo libro “La Sicilia bombardata” – La popolazione dell’Isola nella Seconda  guerra mondiale (1940-43) con prefazione di Gennaro Sangiuliano.

Appuntamento al Tropico Med al Lungomare, oggi alle 18. Ne parlano con l’autore i giornalisti Giuseppe Ardica e Giovanni Marinetti.

Con uno stile chiaro e semplice, il libro narra le tragiche vicende vissute dalla popolazione siciliana nel Secondo conflitto mondiale (1940-1943). La Sicilia è un caso particolare: la prima terra europea ad essere coinvolta nel “fronte bellico” e la prima a venirne fuori, con un bilancio pauroso di circa diecimila vittime civili.

È l’unica regione italiana dove gli angloamericani operano come forza “occupante”, senza alcun appoggio dell’antifascismo militante e col pieno sostegno dei mafiosi “perseguitati”. Usano la strategia del terrore dal cielo, per ottenere il cedimento totale del morale della popolazione.

Cedimento che nell’Isola non arriverà mai. Per gli Alleati non è una passeggiata e neppure una guerra “in guanti bianchi”: impiegano 38 giorni, senza risparmiare ai siciliani stragi e strazi, come fanno anche le truppe tedesche. E poi la festosa accoglienza, la “caccia” al fascista e l’epurazione, la difficile convivenza di militari e civili ed il degrado morale, sociale ed economico. Fino all’armistizio, accolto senza molto entusiasmo, perché in Sicilia “la morte della Patria” era arrivata con due mesi di anticipo. Le vicende successive pongono l’Isola al di fuori della ricorrente narrazione sulla Resistenza, per la mancata adesione popolare e incondizionata alla guerra di “liberazione”. La Sicilia “si restituisce” all’Italia solo nel 1945, con l’avvio del processo che porterà la monarchia alla concessione dello Statuto speciale.

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