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Il PD chiede la restituzione del cratere attico

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All’ indomani della buona notizia sull’apertura pomeridiana delle Mura timoleontee il PD ci ricorda che ci sono tanti altri angoli da smussare in tema di archeologia. Il deputato Giuseppe Arancio tira fuori un problema atavico che attiene alla restituzione dei reparti al Museo di Gela. Ha scritto una interrogazione al Presidente della Regione e all’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, per sollecitare la restituzione di un cratere che in questo momento si trova alla mostra di Ulisse e che , misteriosamente, è finito a Caltanissetta come tanti altri reperti provenienti da Gela.

” A partire dagli anni Settanta e fino al 2001, migliaia di reperti del Museo Archeologico di Gela sono stati sottratti al patrimonio archeologico e storico della città e trasferiti  verso il Museo di Caltanissetta senza che sia mai stata chiesta la restituzione – si legge nell’ interrogazione di Arancio – si tratta di reperti archeologici trovati in diversi periodi a Gela e nel suo interland, reperti archeologici tutti inventariati e pertanto riscontrabili nei registri del museo archeologico: si tratta di un numero di reperti archeologici veramente impressionante sottratto al patrimonio archeologico gelese con il risultato di penalizzare sotto molti aspetti, in particolare quelli culturali, economici ed occupazionali, la città di Gela;

nell’attuale mostra del mito di Ulisse a Gela si è esposto anche un cratere attico a campana a figure rosse del V sec. a., raffigurante l’eroe mitico Achille, che negli anni Settanta, pur essendo esposto nelle vetrine del Museo di Gela, è stato portato via e trasferito, assieme a tanti altri, presso il museo di Caltanissetta;

la scheda descrittiva apposta nella vetrina nella quale il cratere è esposto indica il “Museo di Caltanissetta” come luogo di provenienza, laddove è provato in maniera incontrovertibile che il reperto è di proprietà del Museo Archeologico di Gela. Quali iniziative la Regione intende adottare affinché il citato cratere attico torni nella titolarità del Museo archeologico di Gela unitamente a tutti gli altri reperti sottratti negli anni consentendo alla comunità gelese di avvantaggiarsi delle ricadute culturali ed economiche connesse?”

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