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Il questore al Liceo Classico Eschilo:”il cambiamento deve venire da dentro e voi giovani lo avete capito”

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Il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari e il dirigente del Commissariato di pubblica sicurezza di Gela Felice Puzzo hanno incontrato, nell’aula magna dell’istituto, gli studenti del Liceo Classico “Eschilo” per affrontare il tema “Pensare e agire nella legalità”.

L’iniziativa di promozione della cultura della legalità tra i giovani, condotta congiuntamente tra la Polizia di Stato e l’istituto scolastico diretto dal professor Maurizio Tedesco, è stata un’importante occasione di crescita per gli studenti che si sono mostrati particolarmente curiosi e partecipi.
“Vivete in una realtà che è Gela – ha detto il questore rivolgendosi agli studenti – dove la contraddizione è particolarmente accentuata. Dopo la conoscenza di questa realtà, da quando mi sono insediato, mi sono reso conto che Gela è il posto più bello e complicato. C’è la forza, l’intelligenza e la capacità migliore e il suo contrario. Vi sono due atteggiamenti alleati tra loro: il primo è un certo compiacimento perché i gelesi pensano di essere “più sperti” ma al contempo c’è la rassegnazione”. Il questore ha fatto anche un plauso agli studenti, scesi in piazza lo scorso 8 novembre per dire “basta” all’escalation di gesti intimidatori. “L’unico atteggiamento concreto – ha sottolineato – l’ho visto in voi. Siete entrati nel cuore del problema e avete ripetuto che il cambiamento deve partire da dentro. Di legalità se ne parla trasversalmente. Le regole e il loro rispetto rappresentano il punto di aggregazione del nostro sistema di relazioni economiche, culturali, sociali, religiose. In Italia una delle vere emergenze è la povertà educativa. Nonostante a Gela gli incendi rispetto a qualche anni fa siano dimezzati e non si registrano omicidi, dico che le cose non vanno bene. La classe dirigente ha perso un elemento fondamentale che prima stava alla base del nostro vivere civile: l’onestà intellettuale. Per sostenere la propria tesi si arriva a manipolare le coscienze della massa. Prevale l’apparire rispetto all’essere e i giovani diventano bersaglio di informazioni manipolate. Solo di fronte ad una corretta conoscenza di quella che è la realtà, ognuno può avere delle proprie convinzioni”. Il questore infine ha esortato gli studenti a “reagire, studiare, informarsi, partecipare alla costruzione del bene comune e a preoccuparsi anzitutto della propria sicurezza. Lo dice il buon senso”.
Ad aprire il dibattito, il dirigente scolastico Maurizio Tedesco, il quale ha sottolineato che “la cultura della legalità parte dal rispetto delle regole così come sono. Per creare una coscienza, bisogna partire dalle scuole. Abbiamo la fortuna di lavorare con giovani liberi da ogni condizionamento, perché – ha affermato – non hanno interessi da difendere”.

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