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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

L’associazione ‘Tuteliamo Gela’ scrive al Presidente della Repubblica

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Il vicepresidente dell’associazione ‘Tuteliamo Gela’, Marco Fasulo accende i riflettori sul caso Gela alla luce degli ultimi eventi criminosi che hanno fatto sprofondare la citta’ e soprattutto la classe imprenditoriale in un ennesimo stato di prostrazione. Lo fa con una lettera aperta con la quale rappresenta i problemi all’attenzione del Presidente della Repubblica Mattarella, al Prefetto di Caltanissetta, al Presidente della Commissione Regionale Antimafia Cracolici ed ai rappresentanti delle istituzioni locali, ai vertici di Eni ed alle autorita’ portuali.

“In considerazione del rapporto della Commissione Regionale Antimafia sulla grave situazione in cui versa la città di Gela- si legge – chiediamo al Prefetto di Caltanissetta maggiori controlli per la tutela delle imprese che operano nella città di Gela, linfa vitale dell’economia con la sua richiesta della certificazione antimafia o iscrizione alla White List della Prefettura anche per le categorie non soggette a rischio di infiltrazioni mafiose in modo da verificare con cadenza annuale tutte le imprese senza distinzione per nessuna sia come dimensioni o se partecipate dal pubblico e per tutte le imprese che operano nell’indotto Eni e nell’ambito portuale nei porti di Gela (porto isola e porto rifugio) – porto di Licata – Porto di Porto Empedocle – Porto di Trapani – porto di Palermo –  Porto di Termi Imerese includendo nei controlli gli Spedizionieri Doganali, le Agenzie Marittime, gli Ispettori al Carico nave e tutti coloro che hanno contatti con i porti e delle loro rade. Oggi i porti e le coste se non controllati sono un vero pericolo per tutta la Comunità dato che possono diventare (o forse già lo sono) gli accessi preferiti dalla criminalità organizzata per i loro traffici illeciti che la rendono potente e fortissima. Speriamo che sua Eccellenza il Presidente della Repubblica, la Commissione Regionale Antimafia nella persona dell’On.le Cracolici e sua Eccellenza il Prefetto possano ascoltare la nostra supplica e ci possano invitare (se possibile) ai prossimi tavoli tecnici inerenti le misure da adottare a Gela per contrastare la criminalità e la creazione di strumenti economici di sviluppo per l’attuale situazione descritta nella relazione della Commissione Antimafia Regionale. Lo Stato è forte ed è impossibile poterlo battere, infatti le talpe della criminalità organizzata, della Piovra finanziaria e Politica e dei poteri occulti centri di comando cercano di infiltrarsi per inquinare tutto anche quelle imprese che un tempo erano sane e oggi per la crisi si sono piegate alla grossa mole di denaro gestito dalla criminalità organizzata. Chiedo al nostro amato Presidente della Repubblica On.le Sergio Mattarella che possa disporre maggiori e costanti controlli certosini a contrasto della criminalità nella città di Gela e in special modo nella Via XXIV Maggio (dove ha sede il nostro Comitato) – Villa Comunale – Corso Salvatore Aldisio e Quartiere San Giacomo e strade limitrofe. Chiedo inoltre che le piccole e medie aziende locali, che sono la stragrande maggioranza, ancora sane vengono sostenute da questo Stato che abbandona e dimentica i suoi figli onesti e meritevoli”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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“Stato di incuria, si intervenga a Macchitella”

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Dal nostro lettore, Angelo Infurna, riceviamo e pubblichiamo

Perenne stato di incuria del marciapiede di viale Cortemaggiore a ridosso di viale Indipendenza. Erba e vegetazione alta più di due metri che hanno reso il marciapiede ormai impraticabile per cui il pedone è costretto, purtroppo, a transitare sulla strada mettendo a rischio la sua incolumità a causa dei mezzi di trasporto che, ahimè, spesso sfrecciano ad elevata velocità.

Il quartiere residenziale di Macchitella è colmo di queste situazioni. Invito l’amministrazione comunale,nin primis il sindaco e l’assessore al ramo, ad intervenire.

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Il panificatore Ascia accusa: “io escluso”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Riccardo Ascia

“Il Progetto “Pane di Gela” avviato sei anni fa, dai panificatori CNA e dal coordinatore panificatori CNA Gela Riccardo Ascia, è stato il riferimento di tutte le manifestazione che riguardavano il pane di Gela, oggi il progetto viene escluso dalla manifestazione.

Ascia convocato dall’amministrazione e dall’assessore Franzone, viene subito comunicato che l’evento denominato “Festa del pane di Gela” in programma a fine mese, non ha nulla a che vedere con il progetto “Pane di Gela”. La manifestazione sarà tutta dell’amministrazione e dell’assessore Franzone. Con questi propositi sono avvenuti altri incontri tra l’amministrazione, sindaco e coordinatore dei panificatori Ascia della sigla datoriale CNA.

Escluso il progetto ma non il coordinatore Ascia, di fatti Ascia in un primo momento aveva accettato l’invito ad esporre i propri prodotti, ma sono nate subito divergenze legate alla gestione della valorizzazione del Pane di Gela, non in linea con quanto costruito dal gruppo di lavoro del progetto “Pane di Gela”, che ricordiamo fanno parte non solo i panificatori ma l’intera filiera di produzione, produttori di grano e molitori.

Tanta delusione da parte della categoria CNA, soprattutto dal coordinatore Ascia che rilascia quanto segue: Siamo stati presenti fin dal 2019 con l’allora vice sindaco Terenziano Di stefano oggi sindaco, a collaborare e soprattutto ad indicare le strade da percorrere per valorizzare al meglio il pane di Gela. Quando noi parliamo di valorizzazione intendiamo dire valorizzare il prodotto attraverso la nostra conoscenza panaria, è attraverso la nostra conoscenza che si può crea un’eccellenza.

Conoscere i grani, dove e come vengono coltivati, come vengono trasformati in farine, l’uso del lievito madre, l’uso dei forni a pietra e con quali materiali vengono alimentati, gli strumenti utilizzati per la panificazione, le tecniche usate per la panificazione, queste ed altre particolarità contraddistinguono il pane di Gela dal resto dei pani che si panificano.

Far riconoscere il pane di Gela alla vista, al tatto, al gusto è un punto imprescindibile se si vuole valorizzare il pane di Gela, altrimenti nessuno riconoscerebbe il pane di Gela immerso in tutte le varie tipologie che si panificano a Gela, oltre 15, molti simili che vengono venduti giornalmente come pane di Gela o casareccio, che di casareccio nulla hanno. Il progetto “Pane di Gela” tutela la qualità e tutela le radici del mady in Gela, in questa manifestazione manca la tutela ed il riconoscimento dell’eccellenza.

Noi con il nostro progetto denominato “Pane di Gela” abbiamo fatto questi in sei lunghi anni in tutte le nostre manifestazioni e continueremo a farlo sempre. Soprattutto fin quando ci saranno persone che amministreranno pensando che si possa valorizzare un prodotto senza doverlo conoscere. Attraverso direttori artistici hanno pensato agli addobbi floreali, alla musica, ai gazebi in legno, ma hanno dimenticato a dire come viene fatto e riconosciuto il pane di Gela, le caratteristiche che lo contraddistinguono, ma questo fa parte del nostro progetto “Pane di Gela” che l’amministrazione tutta hanno voluto escludere.

Ebbene si, all’assessore Franzone ed a tutta l’amministrazione diciamo che hanno pienamente ragione. Questa vostra festa non ha nulla a che vedere con il nostro progetto “Pane di Gela”, il nostro progetto parla del pane di Gela, il vostro parla solo di pane”.

“Abbiamo avuto diversi incontri con Ascia – racconta il sindaco Di Stefano – lungi da noi il proposito di escludere alcuno. Il fatto è che il panificatore avrebbe voluto allestire un forno mobile per la panificazione a vista dei visitatori. Progetto ambizioso ma difficile da realizzare. Lo abbiamo invitato a partecipare con i mezzi limitati che abbiamo noi e siamo propri ad accogliere tutti quanti vogliono partecipare. Ricordo che Ascia, grazie al Comune di Gela, è stato protagonista di un servizio televisivo nazionale”.

“È stato inviato più volte – dise l’assessote allo sviluppo economico Filippo Franzone – convocato due volte di cui una in presenza anche del sindaco. Ci sono andato personalmente due volte nel suo panificio ad invitarlo.Gli abbiamo offerto le stesse condizioni di tutti gli altri panificatori, ovvero tutto gratis.Voleva la gestione dell’iniziativa, quando è il Comune che gestisce l’iniziativa. Ho fatto più di quello che dovevo”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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