In questi giorni abbiamo assistito ad un duro scontro sulle politiche per l’inclusione tra il consulente dell’associazione H Paolo Capici e l’assessore ai Servizi sociali Nadia Gnoffo. A dimostrazione che l’inclusione è un valore che si ostenta più facilmente e si pratica più difficilmente anche nelle piccole cose che potrebbero risolversi con un pizzico di buon senso puntiamo i riflettori su corso Salvatore Aldisio.
Si apre la buca nella sede stradale o sul marciapiedi e il rimedio più veloce e semplice è transennare con la rete arancione. Ne avranno in abbondanza nei magazzini comunali se di reti arancione è piena la città. Solo che quelle reti che dovrebbero stare delle ore o al massimo per qualche giorno, restano mesi e mesi perché il Comune non ha soldi per intervenire con le manutenzioni.
Il mese scorso la Giunta ha acceso un mutuo per l’ordinario cioè riparare le strade ma i soldi devono ancora arrivare.
Così rientra nella normalità transennare un marciapiedi con la rete arancione e lasciarla in quel modo per lungo tempo anche se non resta il passaggio per passeggini e carrozzine di bambini e carrozzelle di disabili. Transito vietato in corso Aldisio di fronte la villa comunale a passeggini e carrozzelle. Il contrario dell’inclusione. Eppure con un pizzico di buon senso almeno le buche che impediscono il transito ai disabili potrebbero eliminarle in poche. Almeno quelle. Per rispettare “l’abc” dell’inclusione.