La sfida educativa per i “Giovani troppi violenti”
Convegno zonale dell’Avulss all’istituto “Romagnoli” per condividere “una risposta sociale” all’emergenza. Relatore il prof. Francesco Pira


All’istituto comprensivo “Romagnoli” l’Avulss di Gela ha promosso un convegno zonale su uno dei temi più spinosi nel dibattito pubblico attuale. “Giovani troppo violenti: quale risposta sociale”, la proposta di una riflessione comunitaria per evidenziare le sfide educative cui la comunità deve far fronte in questo momento storico con particolare energia.
Sono intervenuti tra gli altri la presidente dell’Avulss e delegata zonale Francesca Delfino ed il dirigente scolastico Gianfranco Mancuso. Ha moderato Maria Tina Vitello, vicepresidente dell’Avulss. Relatore il prof. Francesco Pira, sociologo e docente dell’università di Messina, che ha analizzato la complessa questione della violenza giovanile e tracciato una delle possibili strade per arginarla.
«Siamo arrivati a un bivio: o si agisce, o si arretra - dice il prof. Pira -. Non possiamo rassegnarci all’idea che la violenza giovanile sia un destino. Non possiamo accettare che un ragazzo di 21 anni muoia per una lite, o che due quindicenni si trasformino in aguzzini. Come adulti, educatori, amministratori, dobbiamo recuperare il coraggio educativo. Bisogna ricordare ai nostri giovani che la forza non è nella pistola, ma nell’ascolto; non nella violenza, ma nella relazione; non nel potere, ma nella cura. Ogni giorno dobbiamo pensare alle parole di Papa Francesco, che a mio avviso rappresentano il senso ultimo di questa sfida: “Amate gli altri, cercate di vivere con amore, l’amore sana la vita”. Ecco, se vogliamo davvero contrastare la violenza - conclude Pira -, cominciamo da qui».