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La storia di un operaio licenziato ingiustamente denunciata del presidente dell’Antiracket

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Licenziato ed oggi in gravi condizioni economiche per  il rifiuto ad eseguire ordini che non riteneva corretti. 

La storia la racconta Salvino Legname, presidente dell’associazione Antiracket, che  con una nota ha fatto sapere che insieme al direttivo, ha sostenuto ed accompagnato alla denuncia S. C. un lavoratore che per oltre trent’anni ha impegnato la sua vita sulle motobarche guardia fuoco e dell’antinquinamento. «Questo lavoratore da circa tre anni non percepisce lo stipendio perché si è rifiutato di fare al lavoro delle cose non corrette – dice Salvino Legname – avrebbe potuto farle, inquinare il mare e mantenere il suo posto di lavoro invece di subire ritorsioni e vivere le pene dell’inferno. La giustizia è lenta e gli esposti fatti non hanno sortito effetti finora. A quest’uomo si sta cancellando la dignità».

Salvino Legname riferisce di aver visionato le prove fotografiche della vicenda che ha riguardato il lavoratore, di aver sentito le testimonianze dei colleghi di lavoro, di essere andato due volte alla Capitaneria di Porto a sottoporre il caso senza ricevere riscontro.

«Oggi mi chiedo: chi deve intervenire, nel momento in cui una persona perbene viene così maltrattata ed isolata, oltre che costretta a vivere una vita priva di sostentamenti? Io sto facendo tutto quello che posso, ho anche allertato i carabinieri, che con la massima solerzia sono intervenuti, segnalando ai servizi sociali che questa persona è oramai giunta al limite della sopportazione e minaccia di farsi del male. Quest’uomo ha bisogno immediatamente aiuto, voglio assolutamente evitare che avvenga l’irreparabile tragedia. Che la giustizia arrivi ma in fretta». 

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