L'accorato appello del maestro Iudice

"Lasciate vivere il Patrimonio Culturale. No a eventi discotecari nel sito di Caposoprano"

A cura di Redazione Redazione
07 agosto 2025 13:06
L'accorato appello del maestro Iudice  -
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"Vi prego di lasciar vivere il Patrimonio Culturale tutelandolo nella prevenzione da minacciose onde sonore di eventi discotecari”: è l'appello lanciato questa mattina dal maestro Giovanni Iudice dopo un evento svoltosi alle mura Timoleontee.


Il maestro esordisce ricordando Pasolini  che diceva che sulla “Via Appia”, distrutta dai palazzinari romani -un solo ciottolo di pietra compone un’informazione storica-un pezzo di storia irripetibile con tante trasmissioni storiche per l’umanità"

"Tornando alle Mura Timeontee, dico   basta alla discoteca da 100 dBA. C’è un rapporto interno regionale dello Status delle Mura a dir poco raccapricciante…di situazione precaria (crepe e sgretolamento muri di mattoni crudi e blocchi arenati) da dover intervenire tempestivamente in un restauro straordinario ! Invece cosa fanno le aziende locali , sponsorizzano solo movida senza regole di tutela? Tutto il contrario di tutto, e si autorizzano serata discotecarie da elevate onde d’urto sonore, stessa causa di un’inchiesta accaduta a Selinunte nel 2017 dove si elencavano danni e responsabilità": è lo sfogo dell'artista. 

"Tornando da noi - continua- abbiamo già visto negli anni della politica del cocktail , una sommatoria di eventi dello stesso tipo che hanno influito negativamente sulla tenuta delle mura in questione, patrimonio unico al mondo. I giovani non c’entrano nulla e devono pure divertirsi ma i tutori dei beni dove sono? Invito pertanto il Sindaco a rivedere la sua figura del Cts del parco  archeologico per salvaguardare e filtrare il patrimonio di tutti". 

C'è tanto amore per il territorio nell'appello del maestro Iudice ma anche tanta rabbia. Un amore che ha resistito a tante ingiustizie subite (non ultimi i continui controlli nel suo studio artistico partiti da lettere anonime di detrattori, invidiosi)  e una rabbia che deriva dal fatto che in città ciò che andrebbe controllato viene trascurato e ciascuno può fare ciò che vuole del patrimonio pubblico. Un sistema da correggere per remare invece tutti nella direzione del bello e del possibile.

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