Caltanissetta – Il mese di novembre si chiude con un’altra giornata di formazione per i medici del territorio.
Sabato 30 novembre 2024 infatti la “Sala Francesca Fiandaca” del Museo Diocesano di Caltanissetta al piano terra del Seminario Vescovile nisseno ha ospitato l’evento dal titolo “Le fratture vertebrali su base osteoporotica: Attualità e nuove frontiere nella gestione medica e chirurgica”, evento promosso dalla Sinch Societa Italiana di Neurochirurgia, con il patrocinio anche dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, dell’Asp 2 di Caltanissetta, dell’Ordine Provinciale Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e dell’Università degli Studi di Palermo.
Tra le autorità presenti nella sala gremita per un saluto istituzionale anche l’Assessore Regionale Giovanna Volo, che ha apprezzato l’approccio multidisciplinare del corso formativo rivolto a tutte le specializzazioni di medici chirurghi. “E’ solo lavorando insieme e solo lavorando in maniera complementare territorio-ospedale – ha ribadito infatti- che noi riusciremo a dare risposte ai nostri cittadini il più possibile prossime al loro domicilio e con questo faccio riferimento naturalmente al grande rinnovamento del territorio, che prevede le case di comunità, che prevede la possibilità di portare al domicilio delle persone l’assistenza sanitaria e quindi evitare il sovraffollamento degli ambulatori ospedalieri e la possibilità invece di dare risposte di alto profilo professionale specifico verso quello che invece è la localizzazione – ha concluso l’Assessore Volo – quindi più prossimo al domicilio delle persone”.
Il tema dell’osteoporosi era già stato affrontato, tra gli argomenti trattati nel corso dell’evento dei giorni precedenti sulla fascia di età over 45, così come ha raccontato il Presidente Provinciale dell’OMCeO Giovanni D’Ippolito: “con questo convegno facciamo il paio con quello della settimana scorsa che trattava della patologia osteoporotica over 45, l’osteoporosi è una patologia ad alto impatto sociale che sicuramente può determinare, se non prevenuta, se non curata in tempo, può portare alle fratture soprattutto alle fratture vertebrali che naturalmente hanno una ricaduta sociale e di notevole importanza.
Ecco perché è importante- ha concluso D’Ippolito- che soprattutto il territorio si occupi della prevenzione dell’osteoporosi e quindi della prevenzione delle fratture post osteoporosi”.Si tratta di una questione di estrema attualità perché l’incidenza delle fratture vertebrali osteoporotiche aumenta in relazione all’invecchiamento demografico globale, bisogna dunque lavorare per dare risposte immediate e innovative a questi pazienti, sia facendo prevenzione che intervenendo tempestivamente con diagnosi e trattamenti adeguati.
“Con l’innalzamento dell’età media è una patologia che sta incrementando dal punto di vista dell’incidenza. Man mano che si va avanti con l’età – ha sottolineato il Presidente del Congresso D. Gerardo Iacopino, Professore Ordinario di Neurochirurgia all’Università di Palermo e Responsabile dell’U.O.C. di Neurochirurgia dell’Azienda Policlinico Universitario di Palermo- ci sono delle patologie degenerative come l’osteoporosi che diventano ancora più importanti.
È una patologia estremamente invalidante perché porta molto dolore e inficia la qualità di vita del paziente che è costretto all’immobilità, invece la neurochirurgia può intervenire per dare un rimedio e permettere ai pazienti di poter evitare questa immobilità che per sé stesso è una patologia e potrebbe predisporre ad altre situazioni cliniche importanti, quindi direi che è un argomento di estrema attualità e importanza”.Durante le due sessioni si è discusso di inquadramento diagnostico e trattamento farmacologico dell’osteoporosi, ma anche di trattamento conservativo e tecniche riabilitative, di osteoporosi iatrogena e alterazioni respiratorie nei pazienti con deformità del rachide dorsale da crolli vertebrali, tra i vari interventi è stato sentito il parere dell’ortopedico in merito alle fratture sacrali e del bacino, sino ad arrivare al trattamento chirurgico e non solo.
“La patologia porta a una fragilità ossea e quindi a un cedimento a livello della colonna vertebrale- ha spiegato il neurochirurgo nonché Direttore Scientifico dell’evento Luigi Basile – questo tipo di fatture hanno una doppia implicazione di gravità, una perché alterano la struttura portante dello scheletro, portando a delle deformità e l’altra perché queste fatture possono creare degli staccamenti d’osso con compressione midollare o mieloradicolare e quindi ha dei deficit che possono portare alla paralisi.
Quali sono le novità di oggi? che non sono tanto novità, ma quanto oramai una tecnica già affermata. Noi possiamo intervenire in tempi brevi, in tempi anticipati con dei trattamenti percutanei, cioè possiamo trattare le fratture rialzando la vertebra, riempendola di cemento e quindi dare solidità allo scheletro e – ha aggiunto- ridurre notevolmente la deformità della colonna, oppure nei casi più gravi siamo costretti ad aprire la schiena (scusate il termine) ma che ci permette di arrivare sulla colonna anatomicamente e mettere dei supporti con delle viti connesse con delle barre chiuse da dei dadi che, non solo danno solidità, ma ci raddrizzano anche la colonna, questo può essere fatto sia in open cioè con una incisione chirurgica, uno scollamento dei muscoli, sia in via percutania con delle viti che passano attraverso la pelle e i muscoli e senza aprire e scollare la muscolatura si riesce a impiantare le viti.
Naturalmente su queste viti, che sono particolari, possiamo anche introdurre del cemento per dare ulteriore solidità”.Interventi che danno delle soluzioni più veloci al paziente rispetto al passato. “Una volta le fatture vertebrali venivano trattate, sia quelle traumatiche che quelle dell’anziano, quindi quelle su base osteoporotiche, con un busto gessato con immobilizzazione per più di tre/quattro mesi, oggi con i nostri trattamenti – ha affermato infine il Direttore dell.U.O.C di Neurochirurgia del Sant’Elia di Caltanissetta- il paziente si alza il giorno dopo e nel caso delle trattamento percutano due giorni dopo va a casa.
Palermo – Il Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, uno dei luoghi più prestigiosi e suggestivi della cultura palermitana ha fatto da cornice alla prima edizione dell’International Choral Competition “Chorus Inside Sicily”, sabato 3 maggio.
Un grande concorso internazionale, che è riuscito a trasformare il cuore di Palermo in un crocevia di voci, di culture e di emozioni. Un evento unico, dove l’arte corale diventa ponte tra popoli, messaggio di pace, e celebrazione dell’umanità che canta all’unisono. L’evento, organizzato da FEDERCORI – Federazione Cori Italiani Chorus Inside, con il patrocinio di: Associazione Chorus Inside Sicilia – Comune di Palermo – ICCF – International Choral Conductors Federation – Nauc – National Association of Ukraine Choirs – Associazione Bequadro, ha portato nel capoluogo siciliano ben 17 realtà corali provenienti dall’Italia, dall’Ungheria, dalla Polonia, dalla Romania e da altri Paesi europei, ognuno con la propria identità, la propria lingua, la propria storia… ma un’unica passione: la musica corale.
Il Coro Polifonico Perfetta letizia, ben nota realtà corale polifonica della nostra città, ha preso parte a questa kermesse internazionale ed è riuscita ad aggiudicarsi il primo posto – GOLDEN nella categoria C1 – Musica Sacra. Un risultato straordinario per Il coro gelese diretto dal M° Melissa Minardi coadiuvato al pianoforte dal M° Katia Spinello. La presenza di Gela a questo evento è stata suggellata dal coinvolgimento del presidente del Coro, Giacomo Giurato, al quale è stata affidata la presentazione del Concorso Internazionale.
“Una grande soddisfazione per il Coro Perfetta Letizia, che conferma le competenze artistiche della nostra realtà e ritengo sia il giusto riconoscimento per tutto il lavoro svolto dai coristi e dei maestri che sottraggono tempo alle loro famiglie per arrivare puntuali e preparati alle prove” ha dichiarato Mario Turco, direttore Artistico del Coro perfetta Letizia. Si ringrazia Salvatore di Blasi, il direttore artistico dell’evento nonché presidente dell’Associazione BEQUADRO e dell’associazione CHORUS INSIDE SICILIA, per l’organizzazione, per l’accoglienza e soprattutto per l’elevato livello artistico dei cori invitati. Un grazie anche alla Federcori nella persona del Presidente Davide Recchia, assente per motivi familiari .
La giuria era formata dai M° Pasquale Veleno. Sandro Pisanu e lo stesso Salvatore Di Blasi. Appuntamento alla prossima edizione alla quale hanno aderito già 20 realtà corali straniere.
Maria Chiara Cinardi, gelese anche lei, ha accompagnato il coro alle percussioni durante l’esecuzione di un brano che prevedeva potenza nelle sonorità africane.
Niscemi – Una passeggiata all’Inferno! Quello di Dante. Ma anche nel Purgatorio e nel Paradiso. Fra le pieghe del linguaggio trecentesco che ha dato i natali all’italiano. Fra gli amori sensuali dell’eros, di Paolo e Francesca e l’agape cristiano.
I Caffè letterari al Museo Civico di Niscemi, quest’anno hanno il sapore ed il sapere dantesco, che non tramonta mai; da 700 anni. Sullo sfondo la mostra di pittura di Maurizio Vicari dal titolo ‘Vuolsi così colà..” come disse la guida Virgilio al Sommo poeta ai primi passi del viaggio ultraterreno, a cui l’artista aggiunge l’espressione dialettale tanto cara ai niscemesi: ‘Commu vosi Diu’.
E su questa linea comincia il viaggio culturale oggi alle 18.30 come tutti i martedì fino al 10 giugno, con l’intrattenimento di Maria Grazia Spinello. Il secondo appuntamento del 13 maggio sarà a cura di Nunzio Pardo che intratterrà sul tema: ‘Dall’eros all’agape: il senso del libero arbitrio”.
Il 20 maggio si entra nel vivo del viaggio passando per i tre stadi del regno dei morti di Dante. Sarà un’altalena di volgare e siciliano. Un mix inusitato cui il pubblico del Museo potrà assistere grazie ai voli pindarici ed agli studi tecnici del linguista Gaetano Vicari.
Dal quinto canto dove appaiono gli eterni amanti Paolo e Francesca al XVI del Purgatorio degli iracondi fino al XXXIII del Paradiso famoso per l’invocazione di San Berbardo alla ‘Vergine e madre, figlia del tuo figlio; umile e alta più che creatura…” con una traduzione immersiva nel dialetto niscemese che rappresenta la novità letteraria che solo Vicari poteva proporre.
Dal 20 maggio al 3 giugno. Si chiude il 10 giugno con ‘Parean dolci note” dal XX canto del Paradiso a cura di Rosario Spina. Gli incontri saranno animati musicalmente da Alfonso Dimartino, Rosario Muscia e Rosario Spina. Stasera il Vernissage sarà aperto con i saluti del sindaco Massimiliano Conti, dal Presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, dall’assessore alla Cultura Marianna Avila e dal Direttore del Museo Vincenzo Liardo.
Gela – Nell’ambito del percorso nazionale di “Biologia con curvatura biomedica”, attivato presso l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino-Riesi diretto dalla Dirigente Adriana Quattrocchi, nella giornata odierna gli alunni delle classi quarte del Liceo Scientifico e del Liceo Classico hanno visitato il Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela.
Il percorso, riconosciuto e autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è realizzato in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e ha l’obiettivo di fornire agli studenti competenze specifiche nel campo biologico e sanitario, orientandoli verso percorsi di studio universitari coerenti e consapevoli.
Gli studenti sono stati accompagnati dalle professoresse Concetta Chiolo e Anna Maria Lo Bue, l’esperienza formativa è stata coordinata dal Dott Salvatore Pasqualetto Vice Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Caltanissetta.
Durante la visita, accompagnati dal Direttore Sanitario Dott Alfonso Cirrone Cipolla e dalla Dirigente Dott.ssa Valeria Cannizzo della Direzione Medica di Presidio, gli studenti hanno potuto simulare il percorso di un paziente trasportato in ospedale tramite il servizio di emergenza 118, con accesso al Pronto Soccorso MCAU, osservando le fasi di accettazione, assegnazione del codice di triage e presa in carico.
Il percorso è poi proseguito presso le Unità Operative di Radiodiagnostica, dove, guidati dalla Dott.re Sacco Tecnico di Radiologia e dal Dott Amico Dirigente Radiologo della Unità Operativa , gli studenti hanno osservato le moderne apparecchiature diagnostiche in uso, tra cui ecografi di ultima generazione, TAC e sistemi di radiologia digitale.
La visita è continuata presso il Laboratorio Analisi, con l’accoglienza del Dirigente Dott. Cannizzo e del Tecnico di Laboratorio Dott. Bonaffini, che hanno mostrato l’intero processo di analisi di esami ematochimici e microbiologici, dalla ricezione del campione alla processazione, identificazione del patogeno e invio dei referti alle Unità Operative.
Grande interesse anche per il Centro Trasfusionale, dove gli studenti hanno potuto conoscere le modalità di lavorazione, conservazione e utilizzo delle sacche di sangue.
Infine, l’incontro con il Direttore Medico di Presidio, Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, ha permesso agli studenti di approfondire le nuove sfide organizzative che coinvolgono la sanità ospedaliera e territoriale, in particolare alla luce delle novità introdotte dal DM 77/2022 e della riorganizzazione in corso con il PNRR, che vedrà nascere nuove strutture e servizi tra ospedale e territorio entro il 2026.
Il Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta, Dott. Salvatore Lucio Ficarra, ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa:“È una nuova opportunità per i ragazzi della nostra provincia, che potranno così contare su percorsi di orientamento più aderenti alle proprie inclinazioni personali e su esperienze formative di alto valore all’interno delle nostre strutture ospedaliere”