Le tante maschere di Sandro Vergato, con la sicilianità nel cuore. E nell'anima
Geniale e gentile. Una di quelle belle persone con cui riesci ad interagire, con pacatezza. Lui è Sandro Vergato. Comico, conduttore, intrattenitore. In una sola parola: poliedrico. Lo chiamo di prim...

Geniale e gentile. Una di quelle belle persone con cui riesci ad interagire, con pacatezza. Lui è Sandro Vergato. Comico, conduttore, intrattenitore. In una sola parola: poliedrico. Lo chiamo di prima mattina. Non avrà fatto ancora colazione, presumo. Risponde con garbo. Come sempre. Ed è un piacere ascoltarlo. Oggi ancora di più. C'è un'intervista da realizzare ma è come se si trattasse di una piacevole conversazione tra due amici. Perché Sandro è un amico, prima che un uomo di spettacolo.
Parliamo di recentissima attualità: il Mondo è col fiato sospeso per la guerra in Ucraina. Cosa ci dici?
"Per il mio cammino di ricerca spirituale intrapreso già da molti anni, non posso che essere contro ogni forma di violenza. Tanto che al posto del servizio militare ho maturato l'esperienza del servizio civile come obiettore di coscienza, aiutando tanti minori a rischio in un percorso di integrazione e di crescita.Del resto in ogni estremismo non c'è mai saggezza. Tutte le forme di dittatura, di fondamentalismo, di integralismo radicale, si manifestano attraverso strategie di prevaricazione. Chi si dirige verso il dominio dei popoli finalizzato alla loro sopraffazione, agisce attraverso diversi atti di violenza per ottenere l' effimero senso del possesso materiale che fu pre Alessandrino, andando nella direzione diametralmente opposta a quella spirituale. Perdendo così di vista, secondo me, il senso della vita che è quello di un meraviglioso stato di gioia immerso nella bellezza e nell'amore universale.Speriamo che tutto finirà in fretta e che il mondo riprenda a vivere al più presto a quote di civiltà e di rispetto più normali per tutti i popoli della terra".
Parliamo di te. Hai creato numerosi personaggi. A chi sei legato di più e perché?
"Fra i miei personaggi non ne ho uno al quale sono legato più che agli altri perché sono tutti delle piccole parti di me, amplificate e portate al parossismo per creare caricature, stigmatizzazioni e situazioni paradossali alla ricerca del lato comico della vita per fare scaturire una bella fragorosa risata che ci aiuta ad esorcizzare la paura di vivere".
Come e da dove nascono le tue "maschere"?
"Dall'osservazione della vita di tutti i giorni. È un esercizio che mi affascina. Vedere nella gente il dettaglio caricaturale, sentire certe espressioni dialettali così surreali e allo stesso tempo intrise di saggezza popolare mi fa schizzare la creatività in mille direzioni umoristiche. È qui che nasce l'ispirazione".
Per i tuoi personaggi, dunque prendi spunto soprattutto dalla quotidianità mettendo in risalto luoghi, costumi e dialetti. C'è un personaggio che avresti voluto interpretare ma che non sei riuscito per la mancanza dei tre elementi elencati prima?
"No, non direi. La fantasia non ha né limiti e né catene. Per questo credo che la creatività è l'unica vera forma di libertà in questo piano esistenziale".
C'è mai stato qualcuno dei tuoi ammiratori che si è rivisto nei personaggi da te creati?
"No, di solito la gente vede sempre negli altri i prototipi comici. È un fattore di proiezione e di specchi riflessi. Infatti difficilmente si vede la propria gobba ma si nota facilmente quella degli altri".
C'è rimasto male oppure si è divertito?
"A volte, però, qualcuno c'è rimasto male non tanto con me quanto con qualche mio personaggio come la Zia Mara che con il suo tormentone " preciso si si..." è diventata un' arma nelle mani delle mogli diffidenti sui buoni propositi dei mariti circa diete, promesse da mantenere, propositi da rispettare.... Qualche marito mi ha confessato che ogni volta che promette qualcosa alla moglie non è più credibile e viene smontato subito con un micidiale "preciso si si...."
Hai creato anche Condomino Vergato, un palazzo in smart working. Presuppongo che non è stato facile per chi ci abitava, trascorrere il lockdown perennemente al chiuso....
"In quel "Condominio Vergato" è successo di tutto... tanto che oggi tutti i condomini fruiscono del bonus del governo sulle spese per lo psicologo..."
E' più facile portare un progetto in TV o in teatro?
"Sono due modi di lavorare completamente diversi sebbene in apparenza possono somigliarsi. Innanzitutto per una questione di produzione dal punto di vista delle risorse economiche - il problema principale per la realizzazione di qualsiasi progetto - in TV occorrono soprattutto sponsor, in teatro occorre il pubblico. Poi ci sono anche altre differenze dal punto di vista autoriale e recitativo: in TV si deve scrivere in maniera più generalista:; in teatro in maniera più intimista. E i tempi di recitazione sono decisamente diversi. In TV si deve andare molto più velocemente, in teatro si fanno più pause, c'è una mimica più marcata e dei movimenti più geometrici".
Quando hai capito che la strada dell'intrattenimento, fosse quella giusta da percorrere?
"Quando ho capito che fare sorridere gli altri provocava dentro di me uno stato di gioia infinito. Molto simile a quello che ottengono certi mistici quando vanno in meditazione".
Tornassi indietro, rifaresti le stesse cose?
"Si dice che occorrerebbero due vite, una per imparare e un'altra per non sbagliare. Ma siccome ne abbiamo a disposizione solo una, ti dico che rifarei tutto. È grazie a tutte le scelte che ho fatto se oggi sono quello che sono. Ringrazio sempre per tutto quello che ho dentro di me. Le cose belle per i bei ricordi che mi hanno lasciato. E le cose più dure per quello che mi hanno insegnato".
Chi è Sandro Vergato nella vita, al di là degli spettacoli?
"Non c'è distinzione. Gli spettacoli fanno parte della mia vita. Pubblico e privato si fondono in un' unica ricerca: conoscere me stesso. Questa ritengo sia la missione principale della nostra vita. Se piano piano riusciamo a fare la "nostra" conoscenza, avremo la possibilità di mettere in equilibrio anima, mente e corpo. E questo ci consentira' di avvicinarci al nostro centro di gravità permanente".
Con chi ti sarebbe piaciuto lavorare e perché?
"Sono molto soddisfatto delle occasioni che mi ha regalato e che continua a regalarmi la vita, ho lavorato con tantissimi grandi artisti Italiani e questo mi ha permesso di imparare tantissimo. Ma se proprio devo farti un nome, avrei pagato io per lavorare con Woody Allen perché ritengo sia il più grande genio umorista vivente fra i più sagaci di tutti i tempi".
Quali i tuoi progetti futuri?
"Sto scrivendo un libro che sarà anche uno spettacolo che porterò in scena. Posso preannunciarti il titolo che è anche il mio mantra spirituale "Stai Contento" ed il sottotitolo è "Anima la Vita per dare Vita all' Anima".
In un paio di occasioni, sei stato anche a Gela. Cosa ti ha colpito della nostra città?
"Il respiro. È quello di una grande città metropolitana. Ha delle grandissime potenzialità e delle fantastiche risorse naturali. Mi ricorda ciò che la maestra diceva a mia madre nei miei riguardi: ha delle spiccate capacità, ma potrebbe fare di più se solo si applicasse...In questo caso Gela avrebbe bisogno che la politica si "applicasse" di più.... ma come si sa, questo è un tasto dolente... e non solo per Gela ma per tutta l'Italia".
Tifoso rossazzurro fino al midollo e conseguenzialmente "nemico" del Palermo?
"No, non sono mai "nemico" di qualcuno o contro qualcosa. Mi piace essere sempre a favore di un' idea.... e poi spero, ovviamente, che vinca la squadra che amo. Devo dire che quell'anno in cui in serie A si erano ritrovate Catania, Messina e Palermo sono stato felicissimo per la Sicilia. Quindi viva sempre la nostra cara Sicilia. Siamo già isolani, cerchiamo di essere uniti per non farci "isolare " ancora di più..."
Il prossimo 4 marzo scade l'ultimatum del Tribunale per l'acquisizione della società etnea. Vedi uno spiraglio, dopo che la prima asta é andata deserta?
"La speranza è sempre l'ultima a morire... anche se, spesso, chi di speranza vive disperato muore..."
Parliamo di politica. Il giudizio sull'operato del governatore Musumeci, peraltro tuo (quasi) compaesano?
"È un grande fan della Zia Mara... mi ha confidato che gli ricorda una vecchietta della sua infanzia a Militello Val di Catania. Mi ha fatto molto piacere sapere che "costringeva" tutta la sua segreteria nella pausa pranzo a seguire il mio programma comico in televisione... Non seguo la politica, quindi non posso esprimere giudizi".
Se potessi dare un consiglio a chi amministra la regione, quale sarebbe?
"Amare la Sicilia con la stessa cura con la quale si ama la propria casa e amare i siciliani con lo stesso amore con il quale si ama la propria famiglia".
Sottolineavi che non segui la politica....fa altrettanto Pippo Colera (uno dei tuoi personaggi)?
"Pippo Colera respira, si nutre, pensa, parla e opera solo ed esclusivamente nel mondo del calcio quindi la sua politica è una e solo una: " Per vincere nel calcio ci vogliono i sooooooldiiiiiiiiiii !!!!"