Lorefice:"governo se ne frega di lavoro povero e caporalato"
“Tanti soldi per misure non risolutive. Siamo al secondo anno di semplice conferma del taglio del cuneo contributivo, che in quanto tale non metterà nemmeno mezzo centesimo in più in busta paga. Anche...


“Tanti soldi per misure non risolutive. Siamo al secondo anno di semplice conferma del taglio del cuneo contributivo, che in quanto tale non metterà nemmeno mezzo centesimo in più in busta paga.
Anche l’Irpef a tre aliquote non ha portato e non porterà nessun vantaggio in busta paga, perché è stata un’operazione messa in campo per evitare che il taglio del cuneo, agendo sui contributi, aumentasse la base imponibile rischiando di far pagare più tasse ai beneficiari. Era e resta quindi un’operazione di solo bilanciamento.
Il tutto mentre si continua a non voler vedere il dramma del lavoro povero, con posti che sì aumentano, ma prevalentemente nei settori del turismo e della ristorazione, a basso contenuto tecnologico e senza nessun apprezzabile effetto sulla domanda interna, che resta fiacca. E si continua a non vedere la piaga del caporalato, con una nuova ondata di braccianti e lavoratori sfruttati emersi nelle ultime ore tra Lodi e Bologna. Peraltro, visto che, alla vigilia della Manovra, rispunta il sempreverde argomento della previdenza, una vasta letteratura economica ormai ci spiega che salari più alti significano contributi più alti e complessivamente maggiore sostenibilità del sistema pensionistico.
Ma per la neoliberista Meloni questo semplice ragionamento è indigesto, visto che il suo approccio economico serve solo a garantire frammenti di società ed élite finanziarie”. Lo ha affermato il Senatore Segretario di Presidenza del Senato e membro della Commissione Politiche UE Pietro Lorefic