Associazione per delinquere allo scopo di commettere plurimi delitti di esercizio abusivo della professione sanitaria e di maltrattamenti in danno di persone anziane e/o disabili: è il reato contestato dalla Procura di Gela, retta da Fernando Asaro nei confronti di Pietro Biondi (amministratore unico del consorzio cooperative sociali “Progetto Vita”) e di altri indagati, a conclusione delle indagini preliminari delegate alla Polizia di Gela. In particolare Biondi – sostiene l’accusa – ha gestito l’attività illecita presso le varie case di riposo e i centri di accoglienza per disabili mentali nei comuni di Butera, Niscemi, Pietraperzia, San Michele di Ganzaria e Mirabella Imbaccari, impiegando personale non qualificato e favorendo la perpetrazione di condotte criminose avvenute finoall’aprile del 2019. Gli accertamenti hanno consentito di ricostruire lesioni personali gravissime verificatesi nei confronti di ricoverati presso le strutture. Nei confronti dello stesso Biondi ed altri, nell’ambito di altro procedimento penale, è stato richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per avere causato la morte di un ospite della casa di riposo “Le Viole residence per Anziani” di Butera. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli imputati, contravvenendo alle doverose cautele dettate dalle prestazioni di tipo assistenziale e di carattere infermieristico e riabilitativo, agendo con negligenza, imprudenza e imperizia, causavano la morte dell’ospite della casa di riposo, per avere omesso di richiedere tempestivamentel’intervento di personale medico per le cure del caso.