“Puntare sul lavoro”, lettera aperta a chi amministrerà Gela
Da Antonio Ruvio, Presidente di Casartigiani del Golfo di Gela, riceviamo e pubblichiamo La ben nota crisi che ha investito l’Italia e l’Europa, nel nostro territorio ha raggiunto livelli preoccupanti...


Da Antonio Ruvio, Presidente di Casartigiani del Golfo di Gela, riceviamo e pubblichiamo
La ben nota crisi che ha investito l’Italia e l’Europa, nel nostro territorio ha raggiunto livelli preoccupanti . Il territorio, già duramente colpito, sta subendo un ulteriore depauperamento sotto ogni punto di vista. Un tessuto sociale definitivamente disgregato, senza punti di riferimento e centri di aggregazione ma, soprattutto, ancor di più l’assenza di lavoro. In molti hanno deciso di abbandonare la nostra città e coloro che sono rimasti sono costretti a fare i conti con tutte le difficoltà ben note a tutti.
La difficoltà di trovare un posto di lavoro e quindi un reddito che li renda autosufficienti, porta i giovani e i meno giovani a compiere tanti sacrifici e sentirsi frustrati spesso in modo umiliante e li porta a procrastinare la vita nella famiglia paterna, deludendoli nel loro bisogno di autonomia e di libertà d’esperienza. Le istituzioni già talvolta così lontane dal paese reale, appaiono ai giovani ancora più distanti ed incapaci di risolvere o solamente capire i loro problemi. È per questo motivo che mi rivolgo a voi, che andrete ad amministrare la città Gela per i prossimi cinque anni, offrendovi uno spunto di riflessione per darci quelle soluzioni che adotterete per superare questo difficile momento. Chiediamo a chi guiderà l’Amministrazione Comunale nei prossimi anni di prendere atto delle enormi difficoltà di redditività e competitività che stanno vivendo le nostre aziende, cercando di coniugare le esigenze di bilancio con la straordinarietà di questo momento economico. Crediamo sia importante che i pubblici amministratori sentano dalla nostra voce quali sono oggi le difficoltà di fare impresa. Le piccole imprese hanno dimensioni ed organizzazione che ovviamente privilegiano innanzitutto il valore del personale dipendente e la propria offerta di beni e servizi. Dobbiamo essere pronti ad affrontare sacrifici, certo, ma occorre un cambio di passo. Insieme dobbiamo darci alcuni obiettivi prioritari per far si che le aziende possano resistere alla recessione, affrontare i continui cambiamenti economici per superarli e continuare ad esistere contribuendo così al benessere diffuso del territorio. Ed è proprio su queste basi che non possiamo sottrarci, non solo come rappresentanza d’impresa, ma anche a nome del più generale interesse, all’impegno per far sì che il nostro territorio mantenga intatta e anzi accresca la propria competitività.