Respinta proposta Cgil di anticipare orario di lavoro degli operatori ecologici
La Cgil esprime il più profondo rammarico e la ferma opposizione alla risposta da parte della SRR SUD alla richiesta avanzata dal sindacato di anticipare l'orario di servizio di raccolta rifiuti dall...

La Cgil esprime il più profondo rammarico e la ferma opposizione alla risposta da parte della SRR SUD alla richiesta avanzata dal sindacato di anticipare l'orario di servizio di raccolta rifiuti dalle 6.00 alle 5.00 a causa delle alte temperature registrate in questi mesi estivi e limitatamente ai mesi di Luglio e Agosto .
La SRR SUD a firma dell ‘ Amministratore Unico , l ingegnere Giovanna Picone ha informato che la società non dispone delle relative risorse finanziarie perché non fissate con i Comuni nei relativi contratti di adozione e pertanto può solo accogliere la richiesta dei lavoratori solo a fronte della manifestata rinuncia degli stessi del riconoscimento economico connesso all’ora di notturno, (peraltro previsto dal contratto collettivo nazionale applicato.)
"Da parte nostra- sostiene la segretaria Moncada- sosteniamo la necessità di adottare misure urgenti a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, esposti a rischi elevati a causa delle temperature torride e l’anticipo dell'orario di raccolta rappresenta senza dubbio una misura opportuna, ma è impensabile che il costo di tale sicurezza ricada unicamente sulle spalle dei lavoratori, privandoli di diritti acquisiti e legittimi compensi.Il lavoro di raccolta rifiuti è intrinsecamente gravoso e i turni notturni o in orari disagiati sono da sempre riconosciuti e compensati con maggiorazioni salariali. Tali maggiorazioni non sono un "extra", ma parte integrante della retribuzione, un riconoscimento della maggiore fatica e del disagio connesso a queste fasce orarie. Proporre la loro eliminazione in un contesto di emergenza climatica è un atto che denota una preoccupante mancanza di rispetto per il valore del lavoro e per i diritti dei lavoratori.
"Siamo convinti che la sicurezza sul lavoro - continua- non debba mai essere negoziabile né tantomeno moneta di scambio per la riduzione dei costi. Le aziende hanno il dovere etico e legale di garantire ambienti di lavoro sicuri e di tutelare la salute dei propri dipendenti, a prescindere dalle condizioni climatiche avverse. Affrontare l'emergenza caldo non può significare sacrificare i diritti contrattuali"