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Rianimazione: la Cgil sta dalla parte dei cittadini

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Quello della sanità è un problema nazionale; garantire la salute ai cittadini è un dovere dello Stato sancito dall’art. 32 della Costituzione; difendere tale diritto è compito della politica e di tutte le parti sociali che si assumono la responsabilità di garantire la salute e i diritti dei lavoratori che operano al fine di garantire tale diritto. “Come CGIL ci schieriamo a difesa di tutti quei cittadini che si vedono sottratti ogni giorno servizi di fondamentale importanza come è il servizio di Rianimazione presso i Presidi Ospedalieri – dicono i componenti della Segretaria Gen CGIL ed Segr. Fp Cgil Rosanna Moncada Angelo Polizzi – o l’accesso alle cure d’urgenza, rimaste oramai l’unica certezza per risposte immediate, e che non possono essere demandati ad un unico operatore per turno.
Quanto si paventa per il P.O. di Gela ci preoccupa e ci allarma in considerazione del fatto che Gela
non sarà l’unico presidio sanitario che è costretto a fare i conti con la crisi del sistema Sanitario
della Provincia con le conseguenze di politiche di tagli, di blocchi dei turn-over e delle mancate
assunzioni del personale necessario, ma da Gela vogliamo far partire la nostra rivendicazione per
garantire i servizi previsti dai LEA ed evitare che la carenza del personale il sopraggiungere del
periodo estivo che sicuramente dovrà prevedere la fruizione delle ferie il giusto diritto al riposo per
gli operatori sanitari non possa tradurre in realtà ,in drammatica realtà, quello che traspare dalle
diverse informazioni che riceviamo.
Come O.S. abbiamo più volte chiesto un incontro alla Direzione Aziendale per fare il punto su quella
che è la sanità a livello locale, senza mai alcun riscontro. Abbiamo solo avuto occasione di leggere
interventi di politici locali, di qualsiasi schieramento, e talora con toni che hanno quasi mortificato
il personale sanitario, come se l’impossibilità o la lentezza nel garantire i servizi fosse una colpa da
ascrivere a loro, ma mai nessuno tra politici e Amministratori ha affrontato seriamente il problema
ne’ tanto meno ha mai proposto eventuali possibili soluzioni, adducendo come scusante addirittura
la mancata nomina dei Primari.
Ancora una volta siamo qui a chiedere alla Direzione Aziendale, ma stavolta anche alle
amministrazioni locali, a sua Eccellenza il Prefetto di Caltanissetta, e a tutti coloro, Politica e non,
che hanno a cuore la difesa del diritto alla salute, l’apertura di un tavolo di confronto al fine di
analizzare la situazione reale della sanità provinciale, senza pregiudizi e con il solo fine di trovare
tutti insieme le più idonee soluzioni a garantire il benessere di tutti. E’ palese che contare su un
ristretto numero di operatori espone tutti, cittadini ed operatori stessi, per l’enorme carico di
lavoro, ad un elevato rischio clinico, oltreché essere la reale causa della lentezza nell’erogazione dei servizi.
A nome degli lavoratori che noi rappresentiamo chiediamo che tale rischio clinico venga azzerato e
che la popolazione possa vedersi riconosciuto appieno il diritto alla salute” .

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